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Il Giappone annuncia l'esclusione del colosso cinese Huawei dagli appalti pubblici

Huawei

Il governo giapponese conferma le anticipazioni della stampa e annuncia l’esclusione dei due colossi cinesi delle telecomunicazioni, Huawei e Zte, dagli appalti pubblici, a causa dei presunti rischi sulla cybersecurity in ambito militare e finanziario.

La decisione di Tokyo segue quella dello scorso agosto degli Stati Uniti, che tramite il 'National Defense Authorization Act' avevano vietato i prodotti della Huawei e Zte negli apparati statali, a causa degli stretti legami ipotizzati tra il governo cinese e le due aziende.

Nell’annunciare la decisione l’esecutivo di Tokyo non ha fatto riferimento diretto alla due società, per non inasprire i rapporti commerciali con la Cina, ma si è limitato a specificare la delicata procedura dei contratti riguardanti la sicurezza nazionale.

Nel frattempo, in una vicenda che potrebbe ulteriormente danneggiare i rapporti tra Washington e Pechino, la scorsa settimana le autorità canadesi hanno arrestato la figlia del fondatore di Huawei, e direttrice finanziaria della società, Meng Wanzhou, nella città di Vancouver. Meng adesso rischia l’estradizione negli Stati Uniti con le accuse di aver violato i regolamento sulle sanzioni all’Iran. Le transazioni sarebbero avvenute attraverso la banca Hsbc, che non risulta però sotto inchiesta

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