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Attentato in Svezia? Trump si difende: parlavo delle violenze dei rifugiati

Donald e Melania Trump

NEW YORK. Donald Trump si difende sull'inventato attacco in Svezia. «La mia dichiarazione su quanto accaduto in Svezia faceva riferimento a una storia trasmessa da Fox News riguardante gli immigrati e la Svezia» afferma Trump su Twitter, dopo le critiche ricevute per aver inventato un attacco mai avvenuto.

Trump fa riferimento al servizio di Fox News, la sua rete televisiva preferita, andato in onda venerdì sera su un documentario sulle presunte violenze dei rifugiati in Svezia.

«C'è stato un aumento della violenza con armi da fuoco e delle violenze sessuali in Svezia da quando è stata adottata la politica delle porte aperte» ai rifugiati, ha detto Ami Horowitz, l'autore del documentario di cui Fox ha trasmesso degli estratti, riferendosi alla decisione di aprire le porte a un maggior numero di rifugiati assunta dalla Svezia.

Intanto però l'elenco dei 'fatti alternativi" dell'amministrazione Trump si allunga, provocando stavolta un mezzo incidente diplomatico con Stoccolma. Nel corso di un comizio stile campagna elettorale, il presidente-tycoon ieri ha fatto riferimento ad un presunto attacco terroristico in Svezia venerdì scorso.

Un attacco che però non è mai avvenuto, e che potrebbe essere frutto - secondo alcune interpretazioni - solo di confusione fra il paese scandinavo e la città di Sehwan, in Pakistan, dove 85 persone sono morte in un attacco suicida appunto venerdì.

A Melbourne, in Florida, di fronte a migliaia di suoi sostenitori, Trump è tornato su uno dei suoi cavalli di battaglia, i confini sicuri, legando l'immigrazione ai recenti attentati in Europa. Ha citato Bruxelles, Nizza, Parigi. E la Svezia. «Guardate cos'è successo in Svezia ieri sera... Chi poteva immaginarlo? Stanno avendo problemi che non avrebbero mai pensato di avere», ha arringato Trump.

A Stoccolma hanno ascoltato e si sono interrogati, cercando di ricordare, ma alla memoria non è tornato proprio nulla. E al di là dell'ironia che ha invaso i social e i siti web già dalle prime ore, in serata la questione ha preso una piega più seria quando l'ambasciata svedese a Washington ha fatto sapere di aver chiesto spiegazioni in proposito al dipartimento di Stato.

«Abbiamo posto la domanda, stiamo cercando di avere chiarezza», ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Stoccolma Catarina Axelsson. Ad ironizzare, invece, ci aveva pensato tra i primi l'ex premier Carl Bildt su Twitter: «Svezia? Attentato terroristico? Cosa si è fumato? Le domande abbondano».

Mentre dall'altra sponda dell'Oceano, Chelsea Clinton cinguettava: «Cosa è accaduto in Svezia venerdì sera? Hanno preso gli autori del massacro di Bowling Green?». Il riferimento di Chelsea è a un'altra delle gaffe inanellate dall'attuale amministrazione. Kellyanne Conway, la più stretta consigliera del presidente, ha parlato infatti nelle scorse settimane di un fantomatico massacro a Bowling Green ad opera di terroristi islamici in una cittadina del Kentucky, che non è mai accaduto.

E ha spiegato i numeri della Casa Bianca e la sua diversa percezione sulla folla che ha partecipato all'Inauguration Day coniando l'espressione «fatti alternativi». Mentre il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, alla fine di gennaio ha fatto riferimento più volte ad un attacco ad Atlanta, per poi correggersi e dire che si trattava di Orlando.

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