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"Hitler non usò armi chimiche", portavoce Usa si scusa dopo la clamorosa gaffe

Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer

NEW YORK. Clamorosa gaffe di Sean Spicer: il portavoce della Casa Bianca si è lanciato in un incauto parallelo fra Adolf Hitler e il presidente della Siria Bashar al-Assad, scivolando maldestramente sull'uso dei gas.

"Non abbiamo usato armi chimiche durante la Seconda Guerra Mondiale. Neanche una persona spregevole come Hitler è arrivata al livello di usare le armi chimiche", ha detto Spicer durante il consueto briefing alla Casa Bianca. Peccato che milioni di ebrei siano morti nelle camere a gas dei campi di sterminio nazisti.

Poche ore dopo arrivano le scuse. "Ho sbagliato, chiedo scusa", ha detto Spicer in un'intervista alla Cnn. E' stato un parallelo "inappropriato".  "I miei commenti'' sull'Olocausto "non riflettono la posizione dell'amministrazione" afferma Spicer, chiedendo scusa per l'inappropriato parallelo fra Adolf Hitler e il presidente siriano, Bashar al-Assad. "Tutti possiamo sbagliare".

Ieri subito dopo la gaffe, grazie a un assist di una giornalista che ha chiesto chiarimenti, Spicer ha tentato di correggere il tiro. Ma la precisazione è stata forse ancora più controversa: "Hitler non ha usato gas sulla sua gente nello stesso modo in cui lo fa Assad. Portava la gente nei centri dell'Olocausto", espressione con la quale voleva riferirsi ai tristemente noti campi di sterminio.

La doppia figuraccia di Spicer ha scatenato la rabbia dei democratici ("La Casa Bianca si scusi"), dei social network e del Centro Anna Frank, che ha invocato il licenziamento in tronco del portavoce: in un messaggio pubblicato su Facebook, il direttore esecutivo del centro con sede a New York ha scritto che Spicer "manca dell'integrità" necessaria per la sua posizione.

Quella di Spicer si inserisce nella già lunga serie di gaffe inanellate finora dalla Casa Bianca, anche se la sua pare senza dubbi la più pesante. Kellyanne Conway, una delle più strette collaboratrici di Donald Trump, era salita alle cronache per i "fatti alternativi" e per un fantomatico "massacro di Bowling Green" ad opera di terroristi islamici in una cittadina del Kentucky.

Lo stesso Trump ha fatto la sua parte inventando un attacco terroristico in Svezia a febbraio, aprendo una mezza crisi diplomatica con Stoccolma. Le performance di Spicer davanti alle telecamere per i briefing sono fin dall'esordio oggetto di parodia anche televisiva, valendo al Saturday Night Live, forse il più popolare tra i programmi satirici, un'audience elevatissima.

I suoi modi inizialmente bruschi e gli attacchi alla stampa in stile Trump hanno reso così Spicer popolare anche per i non addetti ai lavori, rendendo il suo volto familiare a milioni di americani. Dopo stasera, chissà per quanto.

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