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Dacca, nuovi fermi. La polizia: uccisi tutti in 20 minuti. Farnesina: rischio ancora alto

ROMA. I venti ostaggi del caffè di Dacca sono stati uccisi nei primi venti minuti dai terroristi che hanno assaltato il locale venerdì sera. Lo riferisce il capo della polizia bengalese AKM Shahidul Haque, secondo quanto riporta il Dhaka Tribune. "Alcuni media stanno dicendo che abbiamo agito troppo tardi con il blitz, ma non è vero. Abbiamo portato a termine l'operazione in 12 ore, mentre in altri Paesi come il Kenya ci sono voluti 4 giorni per affrontare una situazione simile", ha aggiunto.

Intanto, la polizia del Bangladesh ha deciso il fermo di tre persone per la strage del ristorante di Dacca. Lo riferiscono fonti della sicurezza spiegando che ieri sera è stato fermato Hasnat Karim, il professore universitario che era nel locale per festeggiare un compleanno ma ripreso da alcune immagini fumare in terrazza con i membri del commando. E ancora altre due persone che si trovano in ospedale e di cui non è stata resa nota l'identità, sospettate di avere avuto un ruolo nella dinamica dell'attacco al ristorante.

Stimolata dal governo del Bangladesh, ma soprattutto da quelli dei Paesi che hanno pagato un forte tributo di sangue nell'attacco terroristico alla Holey Artisanal Bakery, la polizia bengalese ha rivelato di essere impegnata a chiarire la posizione di tre persone, sospettate di complicità con il commando.

Un responsabile della squadra investigativa, Mahbub Alam, ha dichiarato a Dhaka Tribune di avere fermato ieri sera Hasnat Karim, un professore universitario che cinque anni fa era docente della North South University (NSU) di Dacca, e che figura insieme alla moglie e due figlie, fra gli ostaggi sopravvissuti. Ufficialmente Karim si trovava nel ristorante la sera dell'attacco per festeggiare un compleanno.

Ma in alcune riprese fotografiche e video si vede un uomo calvo fumare una sigaretta al secondo piano del locale insieme a due membri del commando. Questo uomo, sospetta la polizia, sarebbe proprio Karim. A preoccupare gli inquirenti c'è anche il fatto che nel 2012 il fermato fu citato insieme ad altri tre professori della NSU che si sospettava avessero contatti con il movimento clandestino Hizb-ut-Tahrir.

Inoltre oggi il capo della polizia bengalese AKM Shahidul Haque, riferisce il portale BdNews24, ha reso noto che gli agenti hanno fermato due altre persone sospettate di avere avuto un ruolo nella dinamica dell'attacco al ristorante. "Per il momento sono ricoverati in ospedale - ha infine detto l'alto ufficiale - e siamo in attesa che migliorino per poterli interrogare".

FARNESINA. "In considerazione della presenza nel Paese di formazioni di ispirazione jihadista, non si può escludere il rischio di possibili ulteriori atti ostili". Lo sottolinea la Farnesina nel sito 'Viaggiare sicuri', raccomandando agli italiani a Dacca la "massima prudenza, in particolare nei luoghi abitualmente frequentati da stranieri e di limitare gli spostamenti, soprattutto a piedi, allo stretto necessario".

L'unità di crisi della Farnesina aveva già da tempo avvisato i connazionali tramite il sito 'Viaggiare sicuri' sul progressivo deteriorarsi della situazione di sicurezza del paese e sul rischio di possibili ulteriori atti ostili. E, nell'avviso aggiornato oggi, ricorda che "nel corso del 2015 e del 2016 si sono registrati attacchi contro stranieri organizzati da gruppi armati terroristi di ispirazione jihadista.

Il primo luglio 2016 un gruppo di terroristi ha attaccato il ristorante 'Holey Artisan Bakery' a Dacca, nel quartiere di Gulshan, provocando la morte di nove connazionali e di diversi altri stranieri. Tale gravissimo episodio fa seguito ad altri tre attacchi contro stranieri che hanno avuto luogo nel 2015, il 18 novembre contro un connazionale nella città di Dinajpur nel nord del Paese, il 3 novembre contro un cittadino giapponese, nel distretto di Rangpur, ed il 28 settembre, a Dacca, nel quartiere di Gulshan, contro un connazionale che ha perso la vita".

"Si raccomanda ai connazionali presenti a Dacca e nel resto del Paese un comportamento vigile e ispirato alla massima prudenza, in particolare nei luoghi abitualmente frequentati da stranieri, e di limitare gli spostamenti, soprattutto a piedi, allo stretto necessario. Durante le festività religiose locali si raccomanda inoltre di elevare il livello di attenzione, evitando, ove possibile, i luoghi di ritrovo, specie se privi di dispositivo di sicurezza".

"Sono fortemente sconsigliate - si legge infine nell'avviso - le zone di frontiera, la regione delle Chittagong Hill Tracts, dove vi è tensione tra le diverse etnie e sono presenti bande di trafficanti di armi e di droga; la visita di queste aree è, comunque, permessa solo su autorizzazione apposita previa richiesta presentata almeno 10 giorni prima alle autorità del Bangladesh".

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