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Libia, la moglie di Failla: mi devono delle spiegazioni

"Ci devono spiegare cosa è accaduto veramente e perchè mio padre ed il suo collega sono morti", afferma Stefano Piano, uno dei figli del tecnico sessantenne di Capoterra ucciso insieme al siciliano Salvatore Failla

ROMA. «Ora aspettiamo solo il ritorno a casa del corpo di nostro padre. Lo Stato ci deve dire la verità sulla sua morte». Stefano Piano, uno dei figli del tecnico sessantenne di Capoterra (Cagliari) Fausto Piano, ucciso in Libia con il collega Salvatore Failla, rompe il lungo silenzio della famiglia.

«Non abbiamo nominato nessun legale - afferma il figlio di Fausto Piano in una dichiarazione pubblicata oggi dal quotidiano L'Unione Sarda. - quello che chiediamo in questo momento sono solo le risposte alle nostre domande. Ci devono spiegare cosa è accaduto veramente e perchè mio padre ed il suo collega sono morti. Non abbiamo potuto riabbracciarlo da vivo - conclude Stefano Piano - l'unico nostro pensiero adesso è poterlo riavere presto a casa per dirgli addio dignitosamente».

Ed è tornata a parlare anche Rosalba , la moglie di Salvatore Failla, uno dei due tecnici rapiti nel luglio scorso e uccisi quattro giorni fa."Sono felice per loro che sono rientrati a casa a riabbracciare i loro cari. Noi questa fortuna non l'abbiamo avuta. Mi fa stare male però che la liberazione sia avvenuta a 24 ore di distanza". Ancora non si sanno i tempi per il rientro della salma, ma come già accaduto tramite il suo avvocato, la vedova di Carlentini ribadisce la sua richiesta di verità e sottolinea anche che l'autopsia deve essere fatta in Italia.

"In questi mesi le Istituzioni ci sono state vicine, alcune persone del ministero degli esteri ci hanno supportato giorno e notte", dice. "Grazie a loro - aggiunge - io sono qui a parlare. Non si sa niente perché ancora si deve capire ciò che è successo. Queste spiegazioni dovrebbero arrivare, le hanno promesse. Me le devono. A Salvo lo devono", conclude, riferendosi al marito.

«Non ha valore per me quel messaggio. Mi dispiace dirlo. Non vale niente. Non mi tocca»: così la vedova di Salvatore Failla commenta il messaggio di cordoglio ricevuto dal capo dello Stato. «Non voglio le condoglianze - dice la donna - dovevano riportarmelo vivo. Dovevano fare il possibile». E alle sollecitazioni dei giornalisti dice: «sì, lo Stato ha fallito. Perchè mi sta riportando mio marito in una bara».

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