BELGRADO. Un convoglio di mezzi militari dell'esercito ungherese è stato visto transitare a ridosso della frontiera con la Croazia, all'altezza della località Nadikanijjze. Ne hanno dato notizia i media a Zagabria. Ieri il governo di Budapest, per rafforzare i controlli alle frontiere nell'emergenza profughi, aveva disposto il richiamo di circa 500 riservisti, e aveva al tempo stesso annunciato il completamento di una barriera metallica e filo spinato lungo 41 km del confine con la Croazia.
E' stato riaperto al traffico il valico di Horgos 1, alla frontiera fra la Serbia e l'Ungheria, rimasto chiuso alcuni giorni per l'emergenza migranti. Lo hanno annunciato i ministri dell'Interno dei due Paesi, il serbo Nebojsa Stefanovic e l'ungherese Sandor Pinter, che si sono incontrati stamane a Horgos, assistendo alla rimozione dei blocchi.
Lungo il valico di Horgos 1 corre l'autostrada Belgrado-Budapest, importante via di comunicazione fra Balcani e Europa centrale e occidentale. Per far fronte alla pressione di migliaia di migranti e profughi, il governo di Budapest aveva bloccato il valico con una barriera di ferro e filo spinato. Resta ancora chiuso il vicino valico di Horgos 2, più piccolo e risalente ai tempi della vecchia Jugoslavia socialista, teatro nei giorni scontri di duri scontri fra profughi e polizia ungherese. La terra di nessuno in corrispondenza dei due valichi si è praticamente svuotata dopo che i profughi, di fronte al muro invalicabile ungherese, hanno cambiato itinerario dirigendosi verso Croazia e Slovenia verso Austria e Germania.
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