Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Kenya, al-Shabaab minacciano nuovi attacchi

NAIROBI. Militanti somali hanno minacciato di sferrare nuovi attacchi in Kenya dopo la strage nel campus di Garissa che ha provocato la morte di quasi 150 persone, soprattutto studenti: lo scrive la Reuters sul suo sito web. "Nessuna precauzione o misura di sicurezza sarà in grado di garantire la vostra sicurezza, di sventare un altro attacco o di prevenire un altro bagno di sangue nelle vostre città", recita una dichiarazione del gruppo al-Shabaab inviata all'agenzia via email. E poi: nelle città "scorrerà il rosso del sangue".

Il Papa "condanna questo atto di brutalità senza senso e prega per un cambiamento del cuore di chi lo ha perpetrato". "Profondamente rattristato dalla immensa e tragica perdita di vite", il Papa prega per le vittime e i loro cari. Lo si legge in un telegramma al card. Njue inviato dal card. Parolin a nome di papa Bergoglio sulla strage a opera dei terroristi islamici di Al Shabaab avvenuta in un campus universitario in Kenya.

I miliziani che hanno ucciso 147 persone nell'attacco al college di Garissa, nell'est del Kenya, avevano ampiamente pianificato l'operazione e sapevano esattamente dove colpire: lo ha detto all'agenzia Ap una studentessa 21/enne cristiana sopravvissuta al massacro, Helen Titus. "Avevano fatto ricerche sulla nostra area, sapevano tutto", ha detto la ragazza, che è stata colpita a un polso e adesso è ricoverata in ospedale a Garissa, teatro dell'attacco degli estremisti islamici al-Shabaab.

All'alba di giovedì, quando i miliziani hanno fatto irruzione nel campus, si sono diretti subito verso un'aula usata dai cristiani per le preghiere del mattino, ha spiegato Titus. Per scampare all'attacco, la studentessa ha inoltre raccontato di essersi cosparsa del sangue dei suoi compagni di classe e di avere fatto finta di essere morta durante il più violento attacco degli Shabaab in Kenya. I miliziani hanno anche detto agli studenti nascosti nelle loro stanze di uscire, assicurando loro che non sarebbero stati uccisi. Ma cosi' non è stato. "Ci siamo chiesti se uscire o meno", ha detto Titus: molti studenti sono usciti e gli estremisti hanno cominciato a sparare contro di loro. Allo stesso modo, i terroristi hanno detto che non avrebbero ucciso le donne, ma hanno ucciso anche loro, prendendo di mira i cristiani, ha proseguito la studentessa.

Caricamento commenti

Commenta la notizia