PARIGI. E' stata ritrovata la seconda scatola nera dell'aereo di Germanwings precipitato in Francia. Lo ha reso noto il procuratore di Marsiglia.
La prima scatola nera dell'aereo della Germanwings era stata trovata lo stesso giorno dell'incidente. Una decina di giorni dopo è la volta del secondo congegno, quello destinato a svelare i parametri del volo prima dell'impatto sulle Alpi francesi, costato la vita a 150 passeggeri e membri dell'equipaggio.
Adesso parla il suo computer: Andreas Lubitz aveva fatto ricerche sul web sulle modalità di suicidio, e sui sistemi di sicurezza della porta di un cockpit. Elementi dell'inchiesta, rivelati oggi dalla Procura di Dusseldorf, che non lasciano molti dubbi sulla circostanza che il copilota di Germanwings abbia premeditato la distruzione dell'Airbus, di cui si è trovato per qualche minuto alla guida da solo. È il giorno in cui, sul luogo del disastro delle Alpi, si annuncia anche l'avvenuto isolamento dei 150 dna delle vittime, e il ritrovamento della seconda scatola nera, che era sepolta a una profondità di 20 cm nel suolo.
A Marsiglia, il procuratore Brice Robin chiarisce che è anche possibile utilizzarla per le indagini, e che sarà inviata subito ai laboratori del Bea (ufficio inchieste e analisi). È lui ad aggiungere che Lubitz ha dovuto «azionare due volte i comandi per non far scattare l'allarme, ed era quindi cosciente».
Tassello dopo tassello, si ricostruisce sempre più chiaramente anche la sequenza dei fatti, che possono aver contribuito a scavare un tunnel nella mente di quel ragazzo ambizioso e appassionato di volo, che già era stato in cura psichiatrica per tendenze suicide, prima di iniziare la carriera di pilota. Alla fine del 2014, ha rivelato la Bild, che cita fonti giudiziarie, Lubitz aveva subito un incidente stradale. L'apertura dell'Airbag lo aveva ferito, comportando un serio problema alla vista, per il quale il pilota si sarebbe fatto curare a Dusseldorf: a tratti attorno a sè vedeva nero, hanno raccontato gli atti dei medici. Il tabloid conferma anche che Lubitz assumesse antidepressivi e ansiolitici.
Le notizie decisive sono arrivate poi da Dusseldorf, dove a sorpresa il portavoce della Procura ha letto ancora un comunicato: prima di far precipitare l'airbus, il ventisettenne di Montabaur aveva trascorso del tempo sul web, «si era informato su trattamenti medici e inoltre sui modi e le possibili attuazioni di un suicidio». «Almeno un giorno - ha aggiunto - aveva affrontato per diversi minuti la ricerca del termine 'porta del cockpit' e delle relative misure di sicurezza». Quello che ha fatto poi sembra, a questo punto, la realizzazione di una trama covata nella testa, approfittando dell'assenza del comandante, assentatosi qualche minuto per andare alla toilette.
Tutte le ipotesi di chi nei giorni scorsi può aver tentato di scagionare il ragazzo di Montabaur, immaginandolo magari privo di sensi e impotente di fronte al disastro, sembrano venire meno. Mentre dovrà accertarsi se fosse sotto effetto di psicofarmaci, dal momento che non si sa se li assumesse regolarmente. Intanto dal caso dell«Amokpilot', che sta scuotendo la Germania e che ha nel suo bilancio ben 72 vittime tedesche - 16 erano studenti del ginnasio di Haltern am See - si cerca di trarre possibili lezioni per migliorare la sicurezza dei voli. Se spetterà ai magistrati rilevare le responsabilità di Germanwings e di Lufthansa - la filiale ha oggi sostenuto all'AP di non essere a conoscenza del passato di depressione del suo pilota - anche le regole generali (basate su standard internazionali, che valgono per tutta Europa) saranno probabilmente riviste. Il ministero dei Trasporti tedesco ha lanciato una task force, per uno scambio di pareri fra i diversi esperti del settore. Collaborerà anche il Luftfahrt Bundesamt, l'autorità responsabile del rilascio delle idoneità di volo.
Il Luftfahrt ha tirato in ballo gli accertamenti medici condotti dall'Aeromedical center della Lufthansa di Monaco per l'idoneità di Lubitz del 2014, e quelli condotti dall'aermedical center della compagnia di Francoforte, per il 2009. Le questioni cruciali che affronterà la Commissione saranno la cabina del Cockpit, i procedimenti del cosiddetto »medical«, (check up a cui i piloti si sottopongono ogni anno), e i criteri psichiatrici.
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