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Pakistan, strage di cristiani in due chiese. Il Papa: basta con le persecuzioni

Esplosioni, probabilmente provocate da terroristi kamikaze, hanno colpito due chiese, di cui una cattolica, affollate per la messa domenicale nella città pachistana di Lahore, provocando 15 morti

LAHORE.  Cristiani ancora sotto attacco in Pakistan, con un duplice attentato stamani a Lahore contro due chiese affollate di fedeli per la messa domenicale, subito rivendicato dai talebani pachistani.

Almeno 15 i morti, fra cui donne, bambini e un paio di poliziotti - secondo un bilancio ancora provvisorio di fonte ospedaliera - e una settantina di feriti, molti dei quali in gravi condizioni, oltre a due sospetti, che la folla inferocita dopo le stragi ha linciato, bruciandoli vivi. Gli attentati sono stati compiuti intorno alle 11:30 (le 8 in Italia) da due kamikaze, uno - scrive il sito di Geo Tv - riuscito a mischiarsi alla folla di fedeli, l'altro fermato all'esterno della chiesa da un poliziotto.

Colpite una chiesa cattolica e una protestante, entrambe nel quartiere di Youhanabad, dove vive la più grande comunità cristiana del Pakistan, Paese a stragrande maggioranza musulmana. le esplosioni hanno scatenato il panico fra i fedeli che si sono riversati urlando fuori dalla chiesa. I talebani pachistani di Jamaat ul Ahrar (JuA), filo-Al Qaida, hanno rivendicato i due attentati: un portavoce di Jua, Ihsanullah Ihsan, via email ha detto che tali attacchi continueranno "fino a quando la sharia non sarà imposta nel Paese".

Secondo la polizia avrebbero utilizzato tra i 15 e i 20 chilogrammi di esplosivo. Geo Tv riferisce anche di due persone, sospettate di essere coinvolte, sono state linciate dalla folla, torturate secondo Geo Tv, davanti alla polizia e poi bruciate vive. Una protesta di piazza dei cristiani ha provocato a Lahore l'interruzione dei trasporti pubblici.

"Con dolore, con molto dolore - ha detto il Papa all'Angelus - ho appreso degli attentati terroristici contro due chiese cristiane a Lahore in Pakistan, che hanno provocato morti e feriti, sono chiese cristiane, i cristiani sono perseguitati, i nostri fratelli versano il sangue soltanto perché sono cristiani".

"Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e le loro famiglie, - ha aggiunto - chiedo dal Signore, imploro dal Signore, il dono della pace e la concordia per quel Paese, e che questa persecuzione contro i cristiani che il mondo cerca di nasconderla finisca, e ci sia la pace". Quando papa Bergoglio si è affacciato alla finestra su piazza San Pietro, solo da poco era giunta la notizia dell'attentato in Pakistan, che ha causato almeno 15 morti, fra cui donne, bambini e un paio di poliziotti, e una settantina di feriti, molti dei quali in gravi condizioni, oltre a due sospetti, che la folla inferocita dopo le stragi ha linciato, bruciandoli vivi.

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