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Pausa per stress, prossimo numero di Charlie Hebdo il 25 febbraio

Nei giorni scorsi, l'avvocato della redazione, Christophe Thèvenet, aveva riferito che l'equipe ha «bisogno di tempo. Faranno il prossimo numero quando saranno in grado di farlo»

PARIGI. Il prossimo numero di Charlie Hebdo sarà in edicola il prossimo 25 febbraio: è quanto ha annunciato oggi uno dei giornalisti del settimanale citato da France Tv Info. L'annuncio del ritorno in edicola di Charlie Hebdo è stato fatto via Twitter dal giornalista Laurent Lèger: «Finalmente! Ancora un po' di pazienza ma Charlie Hebdo ritornerà il 25 febbraio. Appuntamento quindi in tutte le migliori edicole». Nei giorni scorsi, l'avvocato della redazione, Christophe Thèvenet, aveva riferito che l'equipe ha «bisogno di tempo. Faranno il prossimo numero quando saranno in grado di farlo».

Per ora, bisogna decidere di molte questioni legate al futuro. A cominciare da quanto tempo continueranno a lavorare nella stanza messa a loro disposizione nella redazione del quotidiano Libèration. Tra i punti già decisi, c'è la nomina come direttore del vignettista Riss, ferito durante l'assalto dei fratelli Kouachi.

C'è poi la gestione della valanga di finanziamenti giunti dopo la strage: quasi 2 milioni di euro. A questo, si aggiungono gli introiti derivanti dall'eccezionale tiratura dell'ultima edizione. Soldi che andranno al giornale, alle famiglie delle 17 vittime, ma anche ad un «fondo di dotazione per aiutare i giornali satirici attraverso il mondo», spiega l'avvocato Thèvenet, sottolineando che «sarà un lavoro di lungo corso per creare un sacco di altri Charlie Hebdo nel mondo, per aiutare i cugini di altri Paesi. È la migliore risposta possibile».

Oltre ai soldi, Charlie Hebdo ha registrato ottantamila nuovi abbonamenti (prima dell'attentato erano appena diecimila). «È sicuro che tutto questo da molta visibilità - continua Thèvenet - oggi, il giornale ha i mezzi per continuare. Ora spetta alla redazione organizzarsi. Bisogna superare il trauma, misurare lo sforzo di ripubblicare il giornale tre giorni dopo l'attentato. Piangevano disegnando! Nessuno può uscire indenne da una cosa così».

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