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Spaghetti e salsa, un must purché di qualità

La Sicilia è il regno delle passate e dei pelati. L’antica tradizione dell’«astratto». L’attenzione dell’Unesco dal 2010

Pasta al pomodoro: un «must« della cucina italiana conosciuto in tutto il mondo (negli Stati Uniti con l’aggiunta delle polpette) che resiste negli anni. Purché si utilizzino ingredienti di qualità, dalla pasta all’aglio, dall’olio extravergine di oliva al pomodoro.

Basta questo accenno per capire che siamo nel regno della dieta mediterranea, uno stile alimentare che è un tesoro da riscoprire, nel 2010 iscritto nel Patrimonio immateriale dell’umanità curato dall’Unesco. L’interesse globale per la dieta mediterranea è in forte crescita, anche in Paesi distanti dalla nostra tradizione alimentare: per esempio va fortissima negli Stati Uniti dove intere fasce sociali hanno dichiarato guerra al cibo spazzatura come hamburger (di dubbia provenienza) e patatine fritte. Pane, pasta, olio d’oliva, pomodoro, pesce, frutta e verdura: questi gli ingredienti della dieta mediterranea che non bisogna dimenticare, un vero patrimonio che anche in Sicilia può essere valorizzato con prodotti di eccellenza. Dal pane con i grani antichi alle varietà di «cultivar» di olio di oliva dal valore mondiale.

E l’uso del pomodoro dalle nostre parti ha tradizioni antichissime. Sono ancora tante le famiglie che si mobilitano nel periodo della raccolta per arrivare a produrre le famose bottiglie di sugo da conservare poi per tutto l’anno, una vera riserva di gusto per tante ricette. In diversi casi c’è ancora l’uso di fare essiccare i pomodori al sole in modo da creare l’«astratto» cioè l’estratto del pomodoro, il concentrato da utilizzare man mano durante le stagioni successive. Ma se non avete questa tradizione familiare niente paura: tante aziende portano sul mercato un prodotto di eccellenza. D’estate (e non solo) c’è anche la ricetta della pasta (tipica del Trapanese ma diffusa ormai ovunque) col pomodoro fresco a pezzetti. Basta un filo d’olio e il piatto prelibato è in tavola.
La Sicilia infatti affascina turisti e visitatori non solo per il mare, le isole e il barocco, ma anche grazie a un’ampia offerta di eccellenze enogastronomiche e di tradizioni, tra cui anche i piatti di pasta. Sono 33 i prodotti agroalimentari a Indicazione geografica (17 Dop, 14 Igp e 2 Stg), l’isola è quindi la quinta regione italiana per numero di prodotti agroalimentari certificati.
Le conserve alimentari in genere sono un brand di successo in Italia e nel mondo. E’ quanto emerso anche dal convegno che si è svolto il 20 ottobre nella Stazione Sperimentale dell’Industria Conserve Alimentari di Angri (Salerno) nell’ambito del tour «L'oro in bocca», ideato da Agronetwork per promuovere le eccellenze del Made in Italy agroalimentare e valorizzare il loro legame con i territori. Al centro del dibattito le conserve vegetali, in particolar modo pomodoro e legumi.

Il pomodoro genera un fatturato annuo di 4,4 miliardi di euro e sono oltre la metà, ben 2,4, quelli provenienti dall’export (per lo più passate e pelati). La Campania, è la regione che si conferma anche quest’anno al primo posto in Italia per le esportazioni di prodotti alimentari in volume, e al secondo posto in valore, è il principale produttore di pomodoro con oltre 2 dei circa 5,5 milioni di tonnellate raccolti ogni anno. Ma la Sicilia viene subito dietro in questa speciale classifica del gusto. Nel convegno si è parlato anche del valore nutrizionale. «Come tutti sanno», sottolinea il Presidente di Agronetwork Sara Farnetti, «i pomodori sono fonte di vitamina C e di potassio che è un buon alleato del cuore, e contengono carotenoidi, in particolare licopene, importante per la salute degli occhi, della pelle, delle mucose e associato anche alla prevenzione del cancro».

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