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Natale, pesce alla Vigilia in 8 case su 10: tradizioni non cambiano con il Covid

Menu della vigilia di Natale con il pesce per quasi 8 italiani su dieci (78%), a conferma di una tradizione molto radicata che resiste anche al tempo del Covid. Emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe, secondo la quale a scegliere menu con solo carne sarà il 16% delle famiglie, mentre una ristretta minoranza (6%) si indirizzerà verso piatti a base di verdure. Se durante le festività di Natale si registrano le punte massime, in Italia il consumo di pesce, sottolinea la Coldiretti, è di oltre 28 chilogrammi a testa durante l’anno, superiore alla media europea di 25 chili e a quella mondiale di 20 chili.

Protagonista per le feste sarà il pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie; il 68% degli italiani comunque assaggerà il salmone arrivato dall’estero, l’8% le ostriche e altrettanti il caviale spesso di produzione nazionale. Per non cadere nelle trappole del mercato dove la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione ("pescato", "pescato in acque dolci", "allevato"), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa). P

er garantirsi la qualità il pesce fresco, la Coldiretti ricorda le regole base: la carne deve avere una consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne, mentre per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso. ANSA

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