A far crollare il commercio al dettaglio è l’alimentare con un tonfo record nelle vendite che fanno segnare una riduzione del 6,4%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati del commercio al dettaglio a marzo.
Dallo studio emerge che il calo di vendite per l’alimentare riguarda tutte le forme distributive, dalla grande distribuzione (-7,1%) ai piccoli negozi (-5,2%) fino addirittura ai discount (-1,5%).
"A pesare è certamente lo slittamento quest’anno delle festività pasquali ad aprile che però - sottolinea la Coldiretti - non esaurisce i motivi di preoccupazione. Una situazione di 'recessione a tavola' che conferma la necessità la necessità di scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento dell’imposta sugli acquisti".
"L’aumento dell’Iva rischia di riguardare - continua Coldiretti - anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie. La spesa alimentare - conclude la Coldiretti - è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un sensore attendibile della situazione in cui si trovano gli italiani". ANSA
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