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Budget subito esaurito per gli aiuti alle imprese in Sicilia, ma il bonus energia è un flop

Edy Tamajo e Renato Schifani

In meno di 24 ore l’Irfis è stata sommersa da domande di imprenditori che chiedevano i fondi destinati a finanziare gli investimenti: così il budget iniziale è stato esaurito anche se continuano ad arrivare richieste. Dall’altro lato il bando con cui a febbraio l’assessorato alle Attività Produttive ha messo sul piatto 150 milioni per compensare l’aumento dei costi dell’energia registrato nel 2022 è stato snobbato: poco conveniente, i soldi sono rimasti sul tavolo e la Regione sta già riscrivendo le condizioni per erogarli.

A Palazzo d’Orleans hanno brindato davanti ai primi i dati ricevuti dall’Irfis. Il bando Ripresa Sicilia ha un budget di 36 milioni, destinati a erogare finanziamenti agevolati a tasso zero di durata massima di 12 anni e un contributo a fondo perduto. Con questi fondi le imprese possono portare avanti progetti di sviluppo. Giovedì scorso a mezzogiorno e a ora di pranzo l’istituto che funziona da banca della Regione aveva già ricevuto 73 istanze che da sole porterebbero la spesa a 116 milioni e 695 mila euro, cioè a più del triplo del budget. Ma il portale non è stato chiuso (e non lo è neanche adesso) e così nei successivi quattro giorni, fino a ieri a pranzo, sono arrivate altre 27 istanze che portano la spesa potenziale a 167,9 milioni.

Non così bene il Bonus energia che ha un budget di 150 milioni. Sembrava una opportunità allettante, gestita in questo caso autonomamente dall’assessorato. Invece la risposta è stata molto al di sotto delle attese: «Finora sono arrivate domande per impegnare quindici o venti milioni» sintetizza Tamajo. Il termine per farsi avanti scadeva il 14 marzo e, di fronte a un paio di centinaia di richieste, l’assessorato lo ha prorogato una prima volta fino al 14 aprile e una seconda volta fino al 12 maggio. Ma l’andamento delle domande non è cambiato.

Un servizio di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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