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Bonus 200 euro alle Partite Iva, verso il click-day il 15 settembre: ecco come funzionerà

Dietro l’angolo l’opportunità per i lavoratori autonomi con redditi al di sotto dei 35.000 euro di richiedere l’indennità da 200 euro, prevista dal decreto Aiuti per lenire gli effetti del carovita: il via libera alla presentazione delle domande (in modalità telematica) per i professionisti iscritti alle Casse previdenziali potrebbe scattare il 15 settembre. È questa, infatti, l’ipotesi che prende forma all’interno dell’Adepp, l’Associazione che raggruppa gli enti pensionistici privati, cui sono associati oltre 1,6 milioni di soggetti. L’obiettivo, si apprende dall’organismo, presieduto da Alberto Oliveti, è «muoversi in maniera coordinata», affinché «tutti abbiano le stesse opportunità, indipendentemente dalla professione esercitata» (siano essi medici, o commercialisti, avvocati, o ingegneri, biologi, o periti industriali, e così via), stabilendo, dunque, una sorta di «click day», che potrebbe cadere, come accennato, il 15 settembre.

Il condizionale, però, è d’obbligo, visto che il decreto attuativo della misura una tantum, finanziata con 600 milioni, di cui 95,6 riservati alla platea degli associati alle Casse, dopo essere stato firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia Andrea Orlando e Daniele Franco, è giunto il 23 agosto scorso alla Corte dei Conti, che ne sta svolgendo il controllo preventivo di legittimità; solamente quando verrà, perciò, ammesso al visto da parte della magistratura contabile il testo acquisterà efficacia giuridica. E sarà possibile procedere all’applicazione dei suoi contenuti.

Per il comparto libero-professionale le procedure per richiedere i 200 euro (un aiuto che non costituisce reddito ai fini fiscali, né per la corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali, ndr) saranno le stesse messe in atto nel 2020, in occasione della distribuzione del bonus Covid trimestrale da 600/1.000 euro: sui siti dell’Inps e dei singoli enti categoriali verrà allestita una piattaforma informatica, in grado di acquisire celermente le domande. I paletti fissati dalla norma (non aver superato, nel 2021, i 35.000 euro di entrate dichiarate ed aver effettuato «almeno un versamento, totale o parziale», a decorrere dall’anno 2020) hanno permesso di stimare un bacino di almeno tre milioni di potenziali aventi diritto, di cui 477.000 professionisti. Tra questi ultimi, stando a quanto trapela, una cospicua fetta di beneficiari dovrebbe arrivare dall’avvocatura: la Cassa forense, infatti, ne ipotizza circa 146.000, più della metà dei 243.000 legali associati.

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