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Stretta sul Superbonus, la bozza: credito cedibile una sola volta. Il no dei costruttori

Crediti cedibili una sola volta per tutti i bonus edilizi. Nuovi possibili vincoli per superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus e bonus facciate. Una novità contenuta nel decreto "Sostegni ter" approvato dal Consiglio dei Ministri e che sta facendo molto discutere il mondo dell'edilizia ma anche i proprietari di case che hanno già avviato dei cantieri.

Superbonus, novità per la cessione del credito

La bozza del decreto legge al centro dell'attenzione prevede che il credito di imposta corrispondente a superbonus 100, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e bonus facciate sia ceduto una sola volta. Questo, in termini pratici, significherebbe che il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti, banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta. Lo stesso vale per i fornitori che praticano lo sconto in fattura che potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta.

La paura degli imprenditori edili è quello di non avere la possibilità di maturare crediti tali da poter avere la liquidità necessaria per portare avanti i diversi cantieri che hanno messo in piedi.

Una norma che, fra le altre cose, se passasse, sarebbe retroattiva e tutti i crediti che al 7 febbraio 2022 sono stati già ceduti, potranno essere oggetto esclusivamente di una ulteriore cessione e i contratti che violeranno le nuove norme sulle cessioni del credito saranno considerati nulli.

Costruttori e politici: "No a continue modifiche"

Il motivo che sta alla base della proposta è la necessità di limitare una serie di violazioni e frodi che sarebbero state riscontrate e che vede la dura opposizione di costruttori e parte del mondo politico.

"L'ennesima modifica alle misure in corso, con il limite alla cessione dei crediti, rischia di bloccare le imprese e penalizzare le famiglie più bisognose. Non è così che si fermano le frodi". Così l'Ance (l'associazione dei costruttori) commenta le novità. "Basta con i continui cambiamenti. L'incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie", dice il presidente, Gabriele Buia. "Giusto l'obiettivo di contrastare le frodi", sottolinea Buia, "ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato."

Dello stesso tenore i commenti delle organizzazioni artigiane: il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, sottolinea infatti come "le continue modifiche creano incertezza sul mercato con l'effetto di bloccare le operazioni, anche quelle che non presentano profili patologici. Inoltre, limitare ad una sola cessione il trasferimento dei crediti potrebbe determinare un rallentamento delle operazioni di acquisto da parte degli operatori finanziari che sono prossimi al raggiungimento della loro capacità di 'assorbimento' in compensazione dei crediti stessi". E Anche Cna giudica "in modo negativo l'ennesimo intervento che modifica criteri e procedure dei bonus edilizi. Le continue modifiche producono disorientamento tra le imprese ed i clienti e rischiano di paralizzare il mercato della riqualificazione edilizia". Infine i parlamentari M5s sostengono che di fatto si "renderebbe possibile la cessione dei crediti di imposta ai soli intermediari finanziari, in pratica le banche". Il M5S chiede così che la norma sia "radicalmente rivista" e ripropongono "l'implementazione di una piattaforma informatica di cessione e certificazione dei crediti d'imposta" dicendosi pronti a presentare emendamenti per rivederla.

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