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Bonus bici, oggi il click day: via alla richiesta di rimborso ma il sito va in tilt, out anche lo Spid

È il giorno del click day per il bonus mobilità. Stamattina alle 9 chi voleva ottenere un rimborso o un buono per un nuovo mezzo tra bicicletta, monopattino, e-bike a pedalata assistita, monopattini, segway, mezzi e servizi della mobilità condivisa a uso individuale, già effettuati dallo scorso 4 maggio, poteva accedere al sito buonomobilita.it e fare l'accesso alla sala d'aspetto e dalle 9,30 si poteva entrare nel sito per effettuare le procedure finali. Ma alle 9,30 le persone in sala d'aspetto hanno trovato un messaggio con scritto che l'accesso era alle 10, quindi spostato alle 9,30.

Come prevedibile il sito ha avuto momenti di blackout e rallentamenti a causa dei tantissimi utenti che si sono collegati. Alle 9 il sito è andato in crash e la piattaforma non dava più risposta. Ci è voluto un quarto d’ora per ripristinare tutto e i più fortunati sono stati ammessi in una sala d’attesa virtuale dove sono già oltre 250 mila in coda per entrare all’area riservata con le credenziali Spid. Ci saranno poi 20 minuti di tempo a partire dall’accesso per eseguire la pratica; nel caso in cui non si riuscisse a completare la procedura, si verrà indirizzati al sistema di accodamento per effettuare un nuovo accesso.

Non bastavano le difficoltà di accesso al sito e quelle dovute alle lunghe code digitali che si stanno creando sul portale del bonus mobilità. Nel giorno del click day del Bonus Mobilità, è andato in tilt anche Spid. Molti utenti che sono riusciti ad arrivare in fondo alla propria fila virtuale hanno dovuto constatare che il proprio provider non consentiva l’accesso tramite identità digitale, probabilmente a causa di un eccesso di richieste. Sui social in queste ore si trovano centinaia di screenshot di 'accessi negatì, spesso legati all’identità Spid rilasciata da Poste italiane. Ma sembra che tutti i provider registrino difficoltà al momento. Al danno della coda, quindi, spesso si aggiunge la beffa del non poter completare l’operazione, che dopo 20 minuti viene annullata perchè scaduti i limiti di tempo massimo. E a quel punto non resta che rimettersi in fila.

"Altro che click day, è un altro 'tilt day'. Il caos sulla piattaforma per richiedere il bonus mobilità è l’ennesimo incidente su cui incappa questo governo nei rapporti con i cittadini". Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli. "Al di là del merito di una misura inutilmente dispendiosa, continuare a mortificare i cittadini in un periodo di tali difficoltà è una pessima prova. E soprattutto la conferma di una distanza inaccettabile rispetto al Paese reale", conclude.

"Il bonus bici si sta rivelando il solito pasticcio all’italiana, e sta creando disagi agli utenti che non riescono a presentare la richiesta per usufruire del sussidio", così il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "Già sulla carta il bonus presentava evidenti criticità, poichè l’erogazione dei rimborsi prevede l’ordine d’inserimento e non quello d’acquisto: chi prima arriva avrà diritto a godere dell’incentivo, e chi non farà in tempo a presentare la richiesta sulla piattaforma non potrà godere delle agevolazioni", continua Rienzi.

"I fondi stanziati dal Governo rischiano poi di risultare insufficienti a coprire tutte le richieste dei cittadini, considerati gli acquisti di biciclette, e-bike, monopattini, ecc. effettuati dal periodo del lockdown in poi. Molti utenti, pur avendo diritto a ricevere il bonus, resteranno esclusi, determinando una palese ingiustizia e un danno economico per i cittadini", conclude.

Il Bonus mobilità, noto anche come “Bonus bici” copre il 60% della spesa sostenuta (fino a un massimo di 500 euro). Per richiedere il rimborso per acquisti già sostenuti è necessario possedere la fattura o lo scontrino “parlante” (che riporta la descrizione del bene acquistato e il codice fiscale dell’acquirente), di un’identità digitale Spid, e inserire on-line l’Iban del conto corrente sul quale sarà effettuato l’accredito.

La richiesta può essere effettuata da cittadini maggiorenni residenti in città capoluogo di regione o provincia, nelle 14 Città metropolitane italiane e nei comuni con almeno 50 mila cittadini.

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