Il reddito di emergenza cambia nome e diventa un contributo. La misura prevista nel "Decreto Maggio", ancora in bozza e in fase di elaborazione, servirà per sostenere le famiglie in maggiori difficoltà a causa dell'epidemia di coronavirus e per questo motivo sarà a titolo esclusivamente temporaneo e a tempo determinato.
A CHI SPETTA IL REDDITO DI EMERGENZA. Per questo motivo il reddito di emergenza è pensato per tutti coloro che necessitano di un aiuto supplementare e tra questi ci sarebbero anche i lavoratori irregolari e i percettori del reddito di cittadinanza. Il condizionale è d'obbligo considerato che si attende ancora l'ok al piano e che è ancora acceso il dibattito tra maggioranza e opposizione proprio sui parametri da applicare.
REDDITO DI EMERGENZA: CONTRIBUTO TEMPORANEO. Il reddito di emergenza erogato alle famiglie nella Fase 2 dovrebbe oscillare tra i 400 e un massimo di 800 euro e dovrebbe avere carattere temporaneo e non rinnovabile come nel caso del reddito di cittadinanza.
Ciò vuol dire che, secondo la bozza, il reddito di emergenza dovrebbe essere erogato dall'Inps solo per due mesi e in due tranche per permettere alle famiglie più bisognose di superare il periodo di maggiore crisi.
REDDITO DI EMERGENZA: I REQUISITI. Per l'ottenimento del reddito di emergenza servirà una sola domanda ma i requisiti rimangono sempre gli stessi:
- - essere residente in Italia
- - essere in possesso di un Isee non superiore a 15.000 euro
- - avere un reddito familiare inferiore al reddito o contributo di emergenza stesso
- - avere un patrimonio mobiliare riferito al 2019 non superiore ai 10.000 euro (soglia che può aumentare di 5.000 euro per ogni componente del nucleo familiare fino a un massimo di 20.000)
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