Il coronavirus stravolge anche la gestione delle pensioni all'estero. Con il messaggio 19 marzo 2020, n. 1249 l’Inps ha reso noto di aver concordato con Citybank la sospensione delle attività connesse all’accertamento dell’esistenza in vita riferito al 2019 e al 2020, a causa della pandemia.
"La sospensione - si legge nella nota - è stata decisa al fine di salvaguardare la salute dei pensionati e di tutti i soggetti coinvolti nell’attività di verifica. Fermo restando che qualunque decisione potrà essere rivista alla luce dell’evoluzione della situazione epidemiologica internazionale in atto, la seconda fase del processo di verifica avrà inizio con l’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita ai pensionati nel corso di agosto 2020. Tali attestazioni dovranno pervenire a Citibank entro dicembre 2020".
La mancata attestazione entro i termini avrebbe delle conseguenze per i pensionati: per esempio, il pagamento della rata di gennaio 2021, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del paese di residenza. Ma non solo: "In caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro la seconda metà di gennaio 2021, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di febbraio 2021".
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