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Reddito di cittadinanza 2020, a gennaio col vecchio Isee: ma c'è chi rischia di perderlo

Reddito di cittadinanza 2020, il pagamento del mese di gennaio arriverà anche con il vecchio Isee. La ricarica dunque verrà effettuata anche a chi non ha ancora provveduto a rinnovare il modello Isee. A fare chiarezza è stato l'Inps sulla sua pagina Facebook "Inps per la Famiglia".

Ma questa sorta di deroga varrà solo per gennaio. Da febbraio occorrerà necessariamente l'Isee 2020.

Reddito di cittadinanza 2020, a gennaio il pagamento anche con l'Isee 2019

Ieri, l'Inps sulla sua pagina Facebook ha annunciato che si aprono i termini per chiedere il nuovo Isee 2020. La certificazione è necessaria per continuare a usufruire di misure e sostegni economici, fra cui anche il reddito di cittadinanza.

Una notizia che ha preoccupato molti cittadini, visto che non tutti i Caf sono pronti a rinnovare i modelli nei primi giorni di gennaio. Per alcuni occorrerà attendere qualche settimana.

L'Inps è però intervenuto spiegando che il pagamento di gennaio 2020 non è a rischio. Infatti la ricarica verrà effettuata lo stesso ai beneficiari anche senza il rinnovo dell'Isee, che - precisa l'Istituto - va comunque fatto il prima possibile. Anche perché da febbraio l'Isee 2020 sarà invece necessario per usufruire del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza, quando sarà il pagamento di gennaio

A differenza di quanto avvenuto a dicembre, a partire dal pagamento di gennaio 2020 dovrebbe tornare tra il 26 e il 27 del mese.

Reddito di cittadinanza 2020: cosa fare

Per continuare a usufruire del reddito di cittadinanza anche nel 2020, i beneficiari dovranno rinnovare l'Isee per l'anno 2020 entro il 31 gennaio.

In caso di inadempienza, il contributo verrà sospeso in attesa del rinnovo.

Reddito di cittadinanza 2020, in 100 mila rischiano di perderlo

Da gennaio 2020 oltre 100 mila beneficiari rischiano di perdere il diritto al reddito di cittadinanza. Di questi, 91 mila titolari della card non si sono presentati alle convocazioni dei Centri per l'impiego finalizzate all'inserimento lavorativo . E, come prevede la legge, le loro card potrebbero essere disattivate da quest'anno.

Infatti, per chi diserta le convocazioni dopo la seconda chiamata c'è la sospensione del beneficio, dopo la terza invece la perdita del diritto alla fruizione.

Ai 91 mila si aggiungono i 15 mila beneficiari segnalati all’Inps perché considerati sospetti. Sarebbero soggetti che risultano privi dei requisti richiesti per ottenere il Reddito di Cittadinanza. Anche per loro scatteranno le verifiche.

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