Casse a secco, così la Regione sceglie di tagliare i fondi per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Una decisione necessaria finchè il governo nazionale non accetterà di spalmare su trent'anni il disavanzo di Palazzo d'Orlèans di oltre mezzo miliardo di euro.
I tagli, come scrive Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, partiranno dal primo luglio e saranno del 47,333 per cento.
Questo significa che programmi e progetti rischiano di andare in fumo tanto che Giusto Catania, assessore alla Mobilità di Palermo, parla di decisione «dagli effetti catastrofici», mentre Michele Cimino, vice presidente regionale di Asstra (l'associazione trasporti), definisce il provvedimento un «danno colossale per tutta la rete siciliana dei trasporti su gomma che rischia di paralizzarsi».
Addirittura a Palermo si parla di bloccare il tram, servizio fin qui andato avanti con mille difficoltà finanziarie, ma anche il trasporto dei bus potrebbe risentirne.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti