PALERMO. Con i trasferimenti d’ufficio alla Regione mai partiti, la riorganizzazione dei dipartimenti in corso, i prepensionamenti ormai nel vivo e gli uffici che si svuotano, ora il governo regionale pensa addirittura a una soluzione estrema: delocalizzare le pratiche, spostare cioè i carichi di lavoro direttamente negli uffici periferici dove i dipendenti abbondano rispetto alle sedi centrali degli assessorati.
In quelle stanze, a Palermo, è in corso «una vera e propria emergenza». A metterlo nero su bianco adesso sono persino i Cobas Codir, che contro la circolare varata dall’ex assessore alla Funzione pubblica, Giovanni Pistorio, per spostare entro 50 chilometri i dipendenti regionali, hanno fatto ricorso al Tar.
Dagli uffici che si occupano di pagare le pensioni, «con ritardi anche di 5 mesi», a quelli che curano le pratiche di progetti per l’occupazione dei giovani, con centinaia di tirocini svolti e non pagati, alla Regione è di nuovo allarme.
In tre mesi e mezzo la circolare per trasferire i dipendenti nel raggio di cinquanta chilometri non è mai stata utilizzata. Il tempo però stringe e se già diversi settori nevralgici dell’amministrazione avevano carenze di personale, ora la situazione rischia di precipitare.
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