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Assunzioni, Cna: boom di contratti a tempo indeterminato

A marzo, l'Osservatorio sul lavoro della Cna registra un'impennata di contratti stabili, con un incremento del 54,6% in 12 mesi

ROMA. Si rimette in moto l'occupazione nelle piccole imprese, spinta dal boom dei contratti stabili. A marzo, l'Osservatorio sul lavoro della Cna (su un campione di oltre  20.500 imprese, 127mila occupati) registra un'impennata di assunzioni: 3.245 assunzioni, +8,6% rispetto allo stesso mese del 2014. E a spingere la crescita sono proprio i contratti a tempo indeterminato, con un incremento del 54,6% in 12 mesi.

«È l'effetto combinato del Jobs Act, entrato in vigore il 7 marzo scorso, e della decontribuzione inserita nella Legge di Stabilità» riconosce la Cna. Il dato è musica per le orecchie del governo: «una buona notizia, in linea con altri segnali ricevuti in questi mesi» commenta il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che aggiunge: «La nostra idea è che il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti costi strutturalmente di meno rispetto ai contratti precari», e l'obiettivo è che questo «diventi il modo normale di assumere la gente nel nostro Paese».

I numeri dell'Osservatorio del Centro studi Cna sembrano dargli ragione. Nelle Pmi torna il lavoro stabile #JobsAct«, ha twittato il responsabile economico del Pd Filippo Taddei. A marzo le nuove assunzioni nelle Pmi sono state 3.245, delle quali 1.337 a tempo indeterminato: i contratti fissi - indica la Confederazione artigiana - rappresentano ormai una fetta del 41,2% delle modalità di assunzione, contro il 28,9% di un anno fa.

All'interno del tempo indeterminato, crescono soprattutto le assunzioni a tempo pieno, quasi raddoppiate in un anno: +86%. In parallelo sono diminuite le assunzioni con altre tipologie contrattuali: in calo del 8,3% il tempo determinato, crollo del 18,5% per l'apprendistato. Tuttavia nel campione osservato, sempre a marzo, a fronte delle 3.245 nuove assunzioni si contrappongono 2.674 cessazioni, con un saldo netto positivo di 571 nuovi posti di lavoro. Tale da far supporre che una buona fetta delle nuove assunzioni potrebbero essere stabilizzazioni di posti precari.

«Un aumento degli occupati nelle Pmi dello 0,5% su base mensile, se fosse confermato per tutto il 2015, potrebbe contribuire in misura considerevole alla ripresa dell'occupazione nel Paese« dice la Cna alla luce del miglioramento rispetto a marzo 2014 che »aveva visto un saldo di 179 unità, molto inferiore all'attuale».

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