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Fondi Ue, in Italia 7,6 miliardi da spendere: la Sicilia è indietro

Proprio per dare maggiore sostegno a Campania, Calabria e Sicilia - territori in maggiore difficoltà - il commissario sarà in queste Regioni nella seconda metà di aprile

BRUXELLES. «All'Italia restano da spendere 7,6 miliardi. Deve fare tre volte quello che ha fatto nel 2014 per arrivare al 100% dell'assorbimento dei fondi» europei, del periodo 2007-2013. Il termine ultimo per presentare le fatture è il 31 dicembre 2015, il rischio è perdere una parte dei 28 miliardi di euro che le sono stati destinati per i sette anni. Il commissario Ue per le politiche regionali Corina Cretu incita «a fare di più e più velocemente» per recuperare il tempo perduto e si dice disponibile «ad aiutare in tutti i modi».

La media Ue di assorbimento dei fondi è al 78,5%, mentre quella dell'Italia «è al 67,5%» (era al 61,9% il 15 dicembre 2014, e al 59,9% il 3 novembre), spiega Cretu, impegnata a mettere in piedi nuovi strumenti per sostenere il rafforzamento della capacità amministrativa, vero punto debole di molte Regioni italiane, che si trovano a fare i conti con sospensioni e interruzioni dei pagamenti. Proprio per questo tipo di disfunzione tra Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria ed il programma nazionale Sicurezza per lo sviluppo, i pagamenti bloccati da Bruxelles ammontano a 1,631 miliardi, anche se, evidenzia l'esponente dell'esecutivo comunitario, non appena le autorità di gestione dei programmi si saranno messe in regola, «riprenderemo a pagare, anche retroattivamente».

E nonostante i problemi sotto il profilo della capacità amministrativa, Cretu, che a Bruxelles ha incontrato il presidente della Regione Nichi Vendola, ci tiene ad evidenziare che quello della Puglia è «un esempio che dimostra, in concreto, l'efficacia della politica di coesione».  D'altra parte l'Italia è tra gli otto Stati (assieme a Croazia Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia e Slovenia) in ritardo sulla spesa, al centro dell'attenzione di una speciale task force istituita dalla Commissione Ue per sbloccare situazioni stagnanti anche attraverso lo scambio di buone pratiche. «Non si tratta di additare questo o quel Paese - dice Cretu -. Ma aiutare e costruire un rapporto di fiducia».

Proprio per dare maggiore sostegno a Campania, Calabria e Sicilia - territori in maggiore difficoltà - il commissario sarà in queste Regioni nella seconda metà di aprile. Possibile anche una visita a Pompei, dove - nonostante i dati forniti dall'Autorità di gestione del progetto siano sostanzialmente in linea col piano d'azione concordato - Cretu auspica ci sia «un'accelerazione nella spesa».

Intanto l'ultima iniziativa messa in piedi dalla Commissione per un irrobustimento della capacità amministrativa è lo schema «Peer 2 peer» (Pari a pari), un database che favorisce la mutua assistenza tra amministrazioni regionali su temi specifici. Al via nella sua versione pilota, l'efficacia dell'iniziativa sarà valutata nel 2016.

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