
PALERMO. Culla della biodiversità, benedizione enologica, museo a cielo aperto: se la Sicilia è un'eterna ultima in classifica nonostante tutto questo un motivo ci sarà. L'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca, intervenuto ieri alla presentazione della Guida ai Vini di Sicilia del Giornale di Sicilia, ha lanciato un paio di salvagenti, ha rivisitato il grido «terre ai contadini» in «terre ai giovani», ha concretamente spiegato come l'Expo 2015 di Milano potrà diventare un grande momento per l'Isola. Prima, però, un passaggio obbligato: «È arrivato il momento - ha detto Caleca - di fare i conti con la realtà per cambiarla in modo radicale senza ulteriori alibi. Siamo consapevoli dei risvolti sociali che interverranno ma la revisione della spesa sarà drastica, dura. Toglieremo soldi dalle tasche di dirigenti, funzionari, forestali e dei lavoratori dei consorzi di bonifica: ci saranno ripercussioni, ma andremo avanti. Diminuiremo il numero dei dirigenti, toglieremo un miliardo e mezzo di euro dall'economia siciliana: siamo obbligati a farlo, con o senza il consenso sociale, per creare le condizioni per andare avanti».
Premessa fondamentale, prima di un annuncio: «La Regione possiede 30 mila ettari di terra non coltivata, voglio assegnarla ai giovani. Farò una banca della terra, perché loro diventino produttori e imprenditori in grado di stare sul mercato globale». Parte dai forestali: «Li abbiamo pagati per anni, e loro con quei soldi hanno fatto studiare i figli che poi sono diventati avvocati e medici: l'ascensore sociale funzionava, ora non funziona più e saranno proprio i loro figli i primi a pagare con la disoccupazione. Vogliamo invece creare le condizioni per trasformare i forestali da peso per la Regione in pedine importanti per l'attività produttiva, affidargli il territorio, affidargli dei progetti che creino ricchezza, che abbiano un rapporto diretto con l'imprenditoria. Ho assunto un impegno: fare in modo che i giovani tornino all'agricoltura. Mi riferisco ai giovani della generazione digitale, pronta a fare progetti capaci di stare sul mercato globale».
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10 Commenti
Gaspare Barraco
15/12/2014 06:27
I giovani potranno tornare a lavorare la terra quando i prodotti della terra di Sicilia avranno il giusto valore e non si potranno confondere con i prodotti stranieri, adulterati o sofisticati. Deve esserci in Made in Sicily! Cav.ing.Gaspare Barraco.Marsala.
ottone
15/12/2014 07:20
Il noto penalista ha idee chiare anche in economia: Non ci resta che andare a zappare! E ci voleva Crocetta per questa cura? Infrastrutture,misure di rilancio industriale:Nulla.
tanino
15/12/2014 07:43
Approvo in pieno le idee messe in campo dall'assessore Caleca; se invece di riempire la regione di raccomandati nullafacenti i politicanti avessero dato più spazio all'agricoltura produttiva oggi non saremmo arrivati a questo punto.
Sir Joe
15/12/2014 11:23
Ma perché solo giovani a zappare? meglio se ci andranno anche gli "esperti" dirigenti e funzionari, almeno si guadagneranno quello che han preso fino ad adesso senza far nulla...
Lino
15/12/2014 11:47
Bisogna mettere in pratica tutto quello che è stato detto. Ma bisogna fare subito. Speriamo bene.
bellafoto
15/12/2014 21:12
caleca sprizza ottimismo
giulio
16/12/2014 08:50
I giovani potranno avere un futuro in agricoltura quando i nostri prodotti saranno difesi in sede comunitaria. Adesso arrivano prodotti agricoli da tutte le parti e i nostri prodotti a partire dagli agrumi a marcire sugli alberi.
piero
23/12/2014 13:22
siamo semplicementi ridicoli! premi a dirigenti che non dirigono un bel nulla, strapagati per non fare un accidente, che ingrassano un moloch inutile come la regione sicilia. Vedremo se riusciranno a fare i tagli promessi!
benestanti
30/12/2014 11:24
avete pagato per anni i forestali, spesso benestanti, per non fare niente mentre gli incendi dei boschi aumentavano.basta con i regali alle clientele.pbasta con la clientela dei precari
scudieri
30/12/2014 11:29
tagliate gli uffici speciali e tutti i dirigenti esterni, e tutti gli assessori esterni compreso caleca.se i risparmi non basteranno tagliate le indennità ai dirigenti generali e ai dirigenti di aree e servizi che sono i più vicini al potere politico responsabile dello sfascio