PALERMO. Il governo va avanti. Crocetta non fermerà le trivellazioni malgrado all’Ars sia stata approvata una mozione che chiede di bloccare tutte le autorizzazioni già rilasciate e anche il protocollo siglato con l’Eni per impedire il disinvestimento a Gela.
Il presidente, rientrato ieri dal Qatar, ha analizzato il caso dal punto di vista economico e legislativo: «La legge Sblocca-Italia liberalizza le concessioni. Noi invece, col protocollo siglato, abbiamo fissato paletti che ci rassicurano dal punto di vista ambientale. I deputati che hanno votato quella mozione riflettano su tutto questo».
Il presidente segnala un rischio: «Se io bloccassi le autorizzazioni, le aziende interessate si rivolgerebbero al Tar invocando l’applicazione dello Sblocca-Italia e avrebbero vita facile mettendo in difficoltà la Regione».
Crocetta chiede al Parlamento «quale tipo di rapporto con l’industria si vuole avere? Le trivellazioni ci assicurerebbero entrate per almeno 560 milioni. E di questi tempi sono somme indispensabili. Tra l’altro, c’è un evidente bisogno di petrolio. E chi non la pensa così lasci a casa l’auto o la moto e vada a piedi».
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