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Sequestrato in Italia il megayacht Scheherazade: apparterrebbe a Putin

La guardia di finanza ha dato esecuzione al provvedimento di congelamento annunciato ieri sera dal ministro dell'Economia Daniele Franco

Lo yacht russo Scheherazade al porto turistico di Marina di Carrara (foto Muzzi)

«The Italian Sea Group comunica che la guardia di finanza di Massa Carrara ha dato esecuzione al decreto di congelamento di risorse economiche del 6 maggio 2022 del Ministero dell’Economia e delle Finanze con il quale è stato disposto il congelamento dell’imbarcazione Scheherazade Imo 9809980». Lo annuncia la società di nautica di lusso in una nota in cui sottolinea che ciò «non genererà alcun impatto su tutte le proprie attività che procederanno regolarmente» e che «continuerà a collaborare con le autorità».

Si chiude così il cerchio attorno allo Scheherazade, il mega yacht di oltre 140 metri e 700 milioni di dollari di valore da alcuni mesi fermo nel porto di Marina di Carrara che per i giornalisti del team del dissidente russo Alexsej Navalny apparterrebbe al presidente russo Vladimir Putin. Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha firmato ieri sera il decreto di congelamento. Gli accertamenti condotti dal Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza hanno evidenziato la presenza di significativi collegamenti economici e di affari della persona che ne ha la disponibilità, anche come titolare effettivo, con elementi di spicco del governo russo e con altri soggetti sottoposti alle sanzioni dall’Ue. A rendere nota la notizia del «congelamento» del megayacht, battente bandiera delle Isole Cayman, è stata ieri una nota del ministero dell’Economia, che però non ha fornito il nome della persona a cui sarebbe attribuibile il possesso.

Lo Scheherazade è stato dal settembre scorso sottoposto ad una serie di lavori di manutenzione e ammodernamento in un cantiere di Marina di Carrara, con un costo di circa sei milioni di euro, ed era inizialmente previsto che sarebbe stato pronto a salpare entro la metà di giugno. Si dice che sia dotato di una spa, piscina, due eliporti, un camino a legna e un tavolo da biliardo progettato per inclinarsi in modo da ridurre l’impatto delle onde. Tuttavia, martedì è stato messo in acqua e secondo il New York Times è iniziato il rifornimento di acqua e carburante mentre un ex membro dell’equipaggio ha affermato che potrebbe essere pronto a mollare gli ormeggi immediatamente, dopo essere stato sottoposto a prove in mare per verificarne l'equipaggiamento.

La proprietà, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe formalmente riconducibile all’ex presidente di Rosneft e proprietario di Villa Altachiara, la residenza sul promontorio di Portofino dove morì la contessa Francesca Vacca Agusta, l'oligarca Eduard Khudaynatov, il cui nome non compare nella lista Ue degli oligarchi sottoposti a sanzioni. Ora, sulla base degli elementi accertati dalla guardia di finanza - spiega la nota del Ministero dell’Economia - «il Comitato di sicurezza finanziaria ha proposto al Consiglio dell’Unione europea l’inserimento di tale soggetto nella suddetta lista. Su proposta dello stesso Comitato, il Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, ha adottato il decreto di congelamento dell’imbarcazione Scheherazade, nelle more dell’adozione della misura restrittiva proposta all’Unione europea dallo stesso Comitato di sicurezza finanziaria».

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