Domani (13 gennaio) torna a suonare la campanella nelle scuole siciliane. Dopo 3 ore di riunione, l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla ha comunicato che da giovedì gli studenti potranno fare rientro in classe. La decisione dopo l'incontro della task force regionale insediata presso l’Assessorato regionale all'Istruzione. Presente l’assessore Lagalla, il Direttore USR ed i rappresentanti dell’Assessorato ai trasporti, alla Sanità, il Coordinatore del CTS Regionale e dell’Ufficio di Presidenza della regione Siciliana.
Lagalla: "Domani tutti in classe"
Lagalla, durante la riunione, ha comunicato che non vi sono le condizioni normative per un ulteriore adattamento del calendario scolastico, e che quindi non avrebbe emesso alcun provvedimento di revisione ulteriore del calendario scolastico, facendo così riprendere regolarmente da domani tutte le attività scolastiche in Sicilia.
Sì al rientro in classe in sicurezza
"La nostra posizione è stata quella che, non essendovi le condizioni normative tali per emanare eventuale adattamento del calendario scolastico (come in premessa detto nell'intervento di apertura dall'Assessore Lagalla) ANP non chiederà cose non applicabili, ma lasciamo alle autorità sanitarie competenti di assumersi la responsabilità, laddove ne ricorrono le condizioni, di classificazione dei territori in zona arancione per consentire ai Sindaci di emettere le relative ordinanze", ha dichiarato Maurizio Franzò, presidente regionale dell’associazione nazionale dei presidi. "Ho chiesto che si abbia un canale privilegiato per la consegna di mascherine Ffp2 - ha aggiunto -, una più stretta correlazione dei dati inseriti in piattaforma, poiché rileviamo delle anomalie, un ampliamento delle sedi ove poter far fare i tamponi agli studenti".
La richiesta dell'Anci
L’Anci durante la riunione aveva chiesto alla Regione dati certi comune per comune sul numero dei positivi ma anche sul tipo di presenza e di pressione sulle strutture ospedaliere e sul numero dei vaccinati. Questo quello che è contenuto in una lettera a firma del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e consegnata ai rappresentanti della Regione. In pratica, i sindaci affermano che senza i dati sono pronti a ricorre all’articolo 50 del Testo unico degli enti locali ovvero la norma che permette ai primi cittadini di emanare ordinanze “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”. Tra queste anche la chiusura delle scuole argomento in discussione alla riunione.
Scuola e comuni in zona arancione
Adesso, alcuni sindaci dei Comuni in zona arancione in Sicilia sono pronti ad emettere le ordinanze, sentito il parere dell'Asp, per tenere le scuole chiuse ed attivare la didattica a distanza. Già ieri il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, non attendendo la task force regionale, aveva deciso ed emanato un provvedimento: "Attività didattiche in presenza sospese fino al 19 gennaio, attivazione della Dad da giorno 13, attività in presenza per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali".
Scuola e quarantena
Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia: già in presenza di un caso di positività, è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Per quanto riguarda la scuola primaria, con un caso di positività, si attiva la sorveglianza con testing. L'attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività, test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la didattica a distanza (Dad) per la durata di dieci giorni. Scuola secondaria di I e II grado (medie, licei e istituti tecnici): fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l'auto-sorveglianza e con l'uso, in aula, delle mascherine FFP2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l'auto-sorveglianza e l'utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.
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