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Piazze vuote a Capodanno per il Covid, resta il rebus Messina. Tutta l'Italia rischia l'arancione

Se il coprifuoco resta un ricordo dello scorso anno, anche per questo Capodanno le piazze siciliane resteranno vuote. Nell’Isola sulla scia di altre regioni d’Italia - dove i contagi da Covid salgono senza freni ogni giorno e con lo spettro della variante Omicron - i prefetti ordinano la chiusura delle piazze per la notte dell’ultimo dell’anno con il divieto di qualsiasi manifestazione che possa allargare le braccia agli assembramenti. Decisioni in singoli territori che a breve potrebbero pure allargarsi al resto d’Italia col governo nazionale che valuta concretamente di vietare qualsiasi tipo di festa in piazza a Capodanno. Nel frattempo, vuoi per il Covid, vuoi per motivi di casse vuote nei Comuni, il quadro in Sicilia è omogeneo… o quasi. Già, perché c’è il caso Messina che continua a far discutere.

LE REGOLE IN ZONA ARANCIONE

Ma tutta l’Italia si avvicina alla zona arancione: ne è convinto Guido Rasi, consulente scientifico di Figliuolo, che fa notare come continui «ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri. E’ fondamentale fare subito le terze dosi. E’ una corsa contro il tempo». Il ministero della Salute chiede alle Regioni di rafforzare le misure di assistenza: «Il Paese è in una fase epidemica acuta». Conferma la preoccupazione del governo, ma assicura che ancora nessuna decisione è stata assunta. Draghi convoca una cabina di regia per il 23. Servirà anche a «decidere se ci sarà bisogno di ulteriori misure». Appello degli anestesisti: «Aumento del 70% dei posti occupati in intensiva, lockdown stringente per i non vaccinati». Bagarre di medici no vax all’assemblea dell’Ordine a Roma, proteste contro l’obbligo di vaccino.

Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Giuseppe Leone

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