Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Green pass solo per vaccinati e guariti, verso lo stop al certificato con un tampone negativo

L'aumento dei contagi in Italia porta il governo a valutare nuove possibili misure nel caso la situazione divenga critica soprattutto in alcune aree al momento più colpite. Se il lockdown per i non vaccinati non sembra raccogliere consensi nell'esecutivo, si fa strada l'ipotesi del modello 2G per il green pass, un sistema già utilizzato da Austria e Germania, al momento sono due delle nazioni europee più in difficoltà in questa quarta ondata di Covid.

In Italia per ottenere la certificazione verde ci sono tre opzioni: la vaccinazione, il certificato di guarigione o l'esito negativo di un tampone (molecolare o rapido). Il green pass 2G invece viene rilasciato solo a vaccinati (geimpft) o guariti (genesen), mentre non è valido il tampone negativo. Solo chi appartiene alle due categorie sopracitate ottiene la certificazione per poter svolgere certe attività come andare al ristorante, assistere ai concerti, recarsi allo stadio, allenarsi in palestra o andare dal parrucchiere.

Un modello che in Austria è entrato in vigore dall'8 novembre, mentre da lunedì scorso è scattato il lockdown per i non vaccinati a cui sarà permesso uscire di casa solo per recarsi a lavoro, per i servizi essenziali o per le emergenze mediche. Previste multe fino a 1.450 euro per chi violerà il lockdown: l'obiettivo è incoraggiare ulteriormente le vaccinazioni che in Austria si sono fermate a circa il 65% della popolazione, percentuale ancora troppo bassa.

Il green pass 2G è stato introdotto anche in alcuni lander tedeschi che, vista l'esplosione dei contagi, hanno inasprito le restrizioni senza attendere le decisioni del governo centrale. Dopo la Baviera è stato il turno della Westfalia, poi la Turingia e la Sassonia. Tutte regioni con un numero di casi molto alto e i tassi di vaccinazione sotto la media.

Caricamento commenti

Commenta la notizia