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Covid, risale il contagio in Sicilia: 466 casi, aumentano anche i ricoveri

Vaccini, più vicina la terza dose per tutti

Sono 466 i nuovi contagi in Sicilia nelle ultime 24 ore, con un aumento rispetto a ieri, quando i casi erano stati 372. In salita anche le vittime (nove, ma tutti risalenti ai giorno scorsi). Impennata nei ricoveri, con ben 11 in più rispetto a ieri (350 in tutto).

L'incidenza, sempre per quanto riguarda la Sicilia, sale all'1,9% ieri era all'1,4%. L'isola è al sesto posto per contagi, al primo c'è la Lombardia con 840 casi, al secondo posto il Veneto con 792 casi al terzo la Campania con 722 casi, al quarto il Lazio con 716 casi, al quinto con l'Emilia Romagna con 618 casi. Gli attuali positivi sono 7.639 con un decremento di 172 casi. I guariti sono 285 mentre si registrano altre 9 vittime, che portano il totale dei decessi a 7.042.

Sul fronte ospedaliero sono adesso 350 ricoverati, con 11 ricoverati in più rispetto a ieri in terapia intensiva sono 39 con due casi in più rispetto a ieri.

Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 64 casi, Catania 183, Messina 5, Siracusa 73, Ragusa 4, Trapani 50, Caltanissetta 29, Agrigento 31, Enna, 27.

Sono 6.764 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 5.905. Sono invece 51 le vittime in un giorno (ieri 59).

Vaccini, più vicina la terza dose per tutti

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto una conferenza stampa con il commissario straordinario Figliuolo e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. I tre hanno dato un quadro chiaro di come il Paese intende affrontare l’attuale ripresa della pandemia. I numeri italiani non sono ai livelli di molti nostri vicini europei, ma sono comunque in rialzo: l’Rt è arrivato a 1,15. Facendo eco agli esperti tedeschi, Locatelli ha confermato che anche da noi i problemi sono soprattutto tra chi non è vaccinato, soprattutto per le forme gravi del virus. Poi ha aggiunto che l’idea di vaccinare la fascia d’età tra 5 e 11 anni è basata su ricerche scientificamente solide. Ma comunque bisognerà aspettare il parere dell’Ema, che si pronuncerà entro fine anno. Speranza ha annunciato che dalla prossima settimana il governo lavorerà per allargare i richiami ad altre fasce di popolazione.

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