Una vacanza da incubo. Sono tra 120 e 130 gli italiani in quarantena a Malta che finora, secondo quanto si è appreso, si sono messi in contatto con l'ambasciata italiana.
Circa 50 sono positivi al Covid, mentre gli altri sono in isolamento perché entrati a contatto con i compagni contagiati. Solo alcuni sono maggiorenni.
Ieri l'ambasciata, in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel, al quale nessuno può avere accesso.Il cluster, si apprende, ha colpito anche ragazzi francesi e spagnoli.
Le cure
Ricette e farmaci sono in arrivo per alcuni degli italiani risultati positivi. L'intervento è scattato grazie al Comitato Cura Domiciliare Covid-19 a cui ha chiesto aiuto la mamma di uno dei giovani contagiati. Subito si sono attivati due medici del gruppo fondato dall'avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato che oggi, peraltro, chiederà nuovamente al Ministro Speranza di validare il loro lavoro con una Conferenza Nazionale organizzata sul lungomare di Napoli.
"I ragazzi - ribadisce Grimaldi - sono stati contattati dai medici volontari i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino ad individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall'Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia".
Disavventura per 9 siciliani
Nei giorni scorsi una disavventura è toccata anche a un gruppo di nove giovani di Mistretta, in provincia di Messina, in vacanza per festeggiare la maturità. Come ha raccontato il sito Nebrodi News, dopo le difficoltà iniziali per ottenere il lasciapassare per imbarcarsi a Fontanarossa di Catania, una volta arrivati all’aeroporto maltese sono stati fermati dalla polizia ritenendo il loro green pass non ancora idoneo per Malta.
La soluzione proposta era un tampone da 150 euro e attendere 24 ore l’esito in quarantena. In 3 per ogni stanza resa disponibile dalla polizia ma dopo il pagamento di 100 euro per ognuna.
L'intervento di un noto manager di Mistretta da tempo residente a Malta e che ha fatto da mediatore contattando i vertici della polizia locale ha poi messo fine all'odissea con il via libera alla vacanza dei nove ragazzi.
Le nuove misure
Da mercoledì prossimo a Malta potranno entrare soltanto le persone che avranno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. La decisione è stata presa dal vicepremier e ministro della Salute, Chris Fearne, al quinto giorno di crescita esponenziale dei contagi da Covid, al 90% riguardanti giovani stranieri. Dal 14 luglio, ha precisato Fearne, saranno nuovamente chiuse le scuole di lingue. Nove di esse sono risultate altrettanti focolai.
La Farnesina: "Perchè i negativi non possono rientrare"
L’ambasciata italiana a Malta, in stretto raccordo con il ministero degli Esteri, ha «svolto passi di sensibilizzazione presso le competenti autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni» spiega in una nota la Farnesina.
«La Farnesina e l’Ambasciata d’Italia a Malta sono state immediatamente informate e dal primo momento hanno fornito supporto diretto ai connazionali in loco, nonché alle famiglie in Italia. Le Autorità locali hanno proceduto all’isolamento di tutti coloro che sono risultati positivi e di coloro che, seppur negativi, sono stati a contatto diretto con questi», continua il testo.
«L'Ambasciata d’Italia a Malta ha tempestivamente inviato funzionari presso le strutture ove i connazionali necessitavano più assistenza, fornendo beni di prima necessità. Nonostante le condizioni sanitarie dei connazionali non destino preoccupazioni - fatta esclusione per pochi ricoveri a scopo cautelativo - l'Ambasciata si è impegnata affinché fosse messo a disposizione soprattutto dei connazionali più giovani personale medico secondo le esigenze. E’ stata inoltre attivata, tramite l’Unità di Crisi della Farnesina, una collaborazione da remoto con l'Istituto Spallanzani, che si terrà in contatto con le controparti sanitarie maltesi», spiega la Farnesina. «L'Ambasciata, in stretto raccordo con il Ministero degli Esteri, ha altresì svolto passi di sensibilizzazione presso le competenti Autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni. La situazione interessa turisti e allievi delle scuole di lingua di diversi altri Paesi europei», conclude il testo.
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