Quindici nuovi casi di variante Delta diagnosticati in Sicilia nel giro di tre giorni, tutti nel Palermitano e di «importazione», trovati positivi all’aeroporto di Punta Raisi a Palermo, provenienti dalla Spagna, in particolare da Formentera, o dal Portogallo.
Si tratta - scrive Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola - di giovanissimi, tra i 19 e 22 anni: alcuni sono stranieri in visita in Sicilia, altri sono ragazzi rientrati dalle vacanze. I primi si trovano al Covid hotel San Paolo del capoluogo, mentre i siciliani sono in isolamento domiciliare, tra Carini e Terrasini. Nessuno presenta la sintomatologia acuta del SarsCov2.
Al netto dei 15 migranti del Bangladesh risultati contagiati giorni fa a Lampedusa, la maggior parte dei circa 50 casi Delta emersi finora tra Palermo e Agrigento «sono transitati dall’aeroscalo Falcone e Borsellino - dice il commissario per l’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa -, provenienti soprattutto dal Paese iberico e sintomatici all’arrivo. Evidentemente c’è una falla nei controlli delle compagnie aeree. Bene ha fatto il governatore Musumeci a disporre nell’ultima ordinanza l’obbligo di tampone per chi arriva da Spagna e Portogallo: se prima con i passeggeri usavamo la maieutica per convincerli a fare il test, adesso nelle postazioni di screening in aeroporto possiamo far valere la legge».
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