Non sono bastate le campagne, le iniziative, gli open day. La Sicilia resta tra le ultime regioni in Italia per numero di vaccinati. A preoccupare, in particolare, è la statistica che si riferisce agli over 50: l’Isola è infatti in fondo alla classifica nazionale dai 50 anni in su e penultima, dopo la Calabria, per l’immunizzazione di chi ha più di 90 anni.
Sono complessivamente 586.073 i siciliani che ancora non si sono avvicinati ad un hub per avere la propria dose di vaccino: il 35.7 per cento, cioè 262.541, tra i 50 e i 59 anni; 167.597 nella fascia 60-69 (27.4%); il 21.3 per cento dei settantenni (98.268 persone) e il 18 per cento degli ottantenni (47.694) mentre gli over 90 non vaccinati sono 10.033 (18%).
La parola d’ordine è quindi accelerare: giovedì scorso, proprio per recuperare gli over 60 ancora senza copertura anti Covid, è scattato un open day senza prenotazione con Pfizer e Moderna, da oggi a martedì invece ne partirà un altro con le stesse modalità aperto stavolta a tutti, dai 12 anni compiuti in su, con l’obiettivo dichiarato «di immunizzare quanti più cittadini possibile in funzione delle varianti rilevate in Sicilia».
Il ritmo della vaccinazione è precipitato in meno di un mese: il 12 giugno la percentuale di chi aveva ricevuto almeno una dose era dell’1,05 per cento, oggi invece l’indice si è abbassato allo 0.64 per cento, uno dei peggiori in italia.
È l’effetto del crollo delle dosi che vengono somministrate quotidianamente: dal record di 59.910 del 5 giugno alle appena 30.061 del 2 luglio: continuando di questo passo, l’immunità di gregge sarà raggiunta nelle nove province siciliane tra più di quattro mesi, in ritardo di oltre un mese rispetto alla data prevista dal Governo nazionale.
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