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La Sicilia rischia di restare in zona arancione per altre due settimane: fino al 16 maggio

S'infrange di fronte alla trasmissibilità del virus col fattore rt superiore a 1 la speranza della Sicilia di vedere finalmente "giallo" e sfruttare l'esplosione della primavera per potere ricominciare a vedere un po' di luce.

Per un'altra settimana ancora, a partire dal 3 maggio, l'Isola rimarrà in zona "arancione" con tutti i limiti per le attività commerciali, ormai allo stremo. questo. E a meno che l'indice rt non si riduca in modo notevole, il rischio è che l'arancione permanga fino al 16 maggio.

Per questa data è prevista, del resto, l'avvio della stagione balneare come stabilisce l'ordinanza, concordata con l'assessore all'Ambiente Tototo Cordaro, firmata ieri dal governatore Nello Musumeci che però ha poi chiarito che se i contagi dovessero scendere sarebbe disposto ad una apertura anticipata.

Fino a sabato 15 maggio, quindi, sono sospese le attività degli esercizi balneari, la fruizione delle spiagge libere e la balneazione in tutta l'isola. Restano consentite, invece, manutenzione, montaggio e allestimento degli stabilimenti balneari e la pulizia della spiaggia di pertinenza.

Intanto il numero dei contagi diminuisce, rispetto a giovedì: 861 i nuovi positivi al Covid (1061 ieri) su 28.145 tamponi processati, con una incidenza del 3,1%. La Regione è ottava contagi giornalieri. I morti sono stati 19 e portano il totale a 5.410. Il numero degli attuali positivi è di 24.896, con un riduzione di 348 casi rispetto a ieri. I guariti sono 1.190.

Negli ospedali i ricoverati sono 1.337, trentadue in meno rispetto al giorno precedente, quelli nelle terapie intensive sono 165, tre in meno.

Per accelerare il "risveglio" produttivo, il mondo imprenditoriale ha scritto al presidente Musumeci chiedendo di destinare ai lavoratori e ai loro familiari 400 mila dosi di vaccini attualmente disponibili nei magazzini. A firmare l'appello sono nove associazioni datoriali: Confindustria, Confcooperative, Confcommercio, Confartigianato Imprese, Cna, Confesercenti, Legacoop, Casartigiani e Confapi.

"Chiediamo al governatore Musumeci di attivare tutte le azioni possibili affinché in Sicilia parta la campagna vaccinale all'interno delle imprese che, da una prima ricognizione, hanno un parterre di circa un milione di persone, tra dipendenti e familiari, disponibili a sottoporsi volontariamente alla vaccinazione", scrivono le associazioni.

Operazione che "darebbe una rapidissima accelerazione delle procedure (in una settimana, infatti, si riuscirebbero a vaccinare circa 50 mila persone) e assicurerebbe un notevole risparmio per la Regione dal momento che le imprese sosterrebbero i costi delle vaccinazioni".

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