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In Sicilia i dati migliorano ma l'Isola resta in zona arancione, dimezzano i casi a Palermo

La Sicilia resta in zona arancione, colore che divide con altre quattro regioni del Sud, in un Paese che per il resto torna al giallo, con l'eccezione della Sardegna, unica area rossa.

Le previsioni sono state confermate dalle ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, nel giorno in cui i contagi nell'Isola calano drasticamente: 930, quasi 500 in meno rispetto a giovedì, con un'incidenza sul numero di tamponi effettuati che scende al 3,4% (24 ore prima era al 4,1%).

Non scende il numero delle vittime, che giovedì erano 23 e ieri 24, portando il totale dall'inizio della pandemia a 5.265. I ricoveri nei reparti Covid si portano a 1.409, 13 in meno rispetto a ieri; 177 nelle terapie intensive, uno in meno sul dato precedente.

Si dimezza il numero dei nuovi positivi a Palermo e provincia: 234, contro i 496 di ieri. Continua il lungo "open week end" di vaccinazioni senza prenotazione, iniziato ieri. La fascia da 60 a 79 anni, che gode di buona salute, potrà ricevere l'AstraZeneca nelle 66 strutture operative in tutte le province.  Agli ultra ottantenni saranno somministrate dosi di Pfizer o di Moderna.

Intanto, circa duecento ristoratori hanno partecipato al flash mob a Punta Secca, davanti all'abitazione del "Commissario Montalbano", per chiedere la riapertura dei locali in Sicilia. All'iniziativa ha aderito anche lo chef stellato Ciccio Sultano. E mentre la Confcommercio regionale annuncia l'iniziativa dallo slogan provocatorio "A fuoco il coprifuoco", a Palermo - che sarà zona rossa fino al 28 aprile dopo la proroga - l'associazione provinciale parla di "fallimento delle istituzioni nella gestione dell'emergenza sanitaria".

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