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Palermo in zona rossa da una settimana ma i contagi aumentano, tutta la Sicilia a un passo dal lockdown

I numeri impietosi degli ultimi giorni alimentano lo spettro della zona rossa. Nulla di certo, ma la possibilità che tutta la Sicilia dalla prossima settimana torni in lockdown è più che concreta. I contagi nell'isola continuano ad aumentare con il presidente Musumeci che, giornalmente, istituisce, a richiesta di sindaci e Asp, nuove zone rosse: ultime in ordine di tempo a Canicattì e a Favara, nell'Agrigentino.

Purtroppo la situazione è in peggioramento: lo dice l'incremento dei nuovi positivi e anche il numero dei ricoveri con alcuni ospedali in affanno come ad esempio il Cervello di Palermo e quello di Partinico. La scorsa settimana la Sicilia è stata ad un passo dalla zona rossa, aveva un Rt di 1,22, sfiorando l'1,25 che fa scattare automaticamente la nuova fascia. Anche il livello di rischio era rimasto moderato ma la Sicilia, in virtù dei dati degli ultimi giorni, è fra le pochissime regioni che hanno un'alta probabilità di peggiorare ulteriormente nelle prossime ore.

La zona rossa appare dunque difficilmente evitabile e verrà decisa tra 3 giorni; venerdì prossimo infatti ci sarà l'assegnazione delle nuove fasce e, salvo colpi di scena, la Sicilia verrà colorata di rosso per almeno 2 settimane consecutive: dal 17 aprile al 3 maggio. Quindici giorni nei quali dovranno necessariamente essere abbassati i numeri, malgrado si tratti di un semi lockdown perchè se è vero che molte attività rimarranno chiuse (bar, ristoranti, parrucchierie, negozi al dettaglio) sono tanti i movimenti ammessi che in alcuni casi, purtroppo, diventano anche il pretesto per uscire. Alla zona rossa dovranno seguire controlli mirati in maniera tale da non vanificare il sacrificio di milioni di persone e da poter ottenere dati confortanti quanto prima.

Numeri che a Palermo, malgrado già una settimana di zona rossa, non sono ancora visibili: soltanto ieri sono stati 514 i nuovi positivi sul totale regionale di 1.384. Ma ciò era immaginabile visto che proprio in questi giorni cominciano ad emergere i nuovi contagi "pasquali", frutto di incontri, pranzi, visite e poca attenzione.

Ad allarmare, in queste ore, c'è anche lo scetticismo nei confronti del vaccino Astrazeneca. Le prenotazioni dei siciliani negli ultimi due giorni sono diminuite e il governatore Musumeci ha deciso di istituire un fine settimana "open" per consentire da venerdì a domenica la vaccinazione, senza prenotazione, di tutti i cittadini nel target AstraZeneca, a partire da sessant’anni di età. Un banco di prova davvero importante: al momento ci sono 100 mila dosi del vaccino italo-inglese pronte per essere inoculate ma mancano le persone.

A ciò si aggiunge la sospensione precauzionale in Usa dell'uso del vaccino Johnson&Johnson dopo 6 casi di trombosi. Una scelta che ha ripercussioni anche in Italia e che potrebbe creare altro panico e timori tra i cittadini. Al momento si sa che verranno ritardate le consegne in tutta Europa ma è una vicenda che potrebbe inevitabilmente rallentare, e di molto, una campagna vaccinale che in Italia è ben lontana dall'obiettivo di 500 mila dosi al giorno.

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