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Sicilia zona rossa per 3 giorni e arancione per altri 18: cosa si può fare a Pasqua e Pasquetta

Mentre la crescita dei contagi da Coronavirus si mantiene stabile e sotto la soglia d'allarme, la Sicilia si prepara ad affrontare la Pasqua in zona rossa esattamente come successo a Natale 2020: il 3, 4 e 5 aprile l'Isola subirà le restrizioni anti-Covid più pesanti come tutte le altre regioni d'Italia, mentre fino al 2 aprile resterà in zona arancione. Le faq del governo chiariscono cosa sarà possibile fare nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

Spostamenti

A Pasqua e Pasquetta è vietato uscire di casa e andare fuori comune o regione se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità che dovranno essere autocertificati con il solito modulo e sempre osservando il coprifuoco dalle 22 alle 5. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi dell’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di 1 metro fra le persone.

Visita a parenti e amici

Nelle zone rosse questi spostamenti sono vietati, tranne dal 3 al 5 aprile. "Gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono vietati fino al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile 2021". Cambia tutto, o quasi, in occasione delle festività. Per la Pasqua il governo chiarisce che: "Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021 sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro". Gli esperti consigliano di indossare sempre la mascherina in casa quando ci sono estranei al nucleo familiare, di sedere a tavola rispettando le distanze, di arieggiare i locali e di lavarsi costantemente le mani. A tavola non più di 4 persone o ospiti con figli.

Seconde case

Si può sempre andare nelle seconde case, anche in zona rossa e anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Fino al 6 aprile 2021, si legge, "in zona rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti spostamenti: per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione".

Separati o divorziati

Gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore "sono consentiti anche tra Regioni e tra aree differenti" ma "dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario (persone in quarantena, positive, immunodepresse etc.), nonché secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio o, in assenza di tali provvedimenti, secondo quanto concordato tra i genitori".

Messe

Come avviene per tutte le messe, anche a Pasqua "è possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Infatti, l’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la autodichiarazione prevista per lo spostamento lavorativo o di necessità". Il tutto, ovviamente, rispettando gli specifici protocolli.

Sport

"Nell’area rossa è consentito svolgere l’attività sportiva esclusivamente nell’ambito del territorio del proprio Comune, dalle 5.00 alle 22.00, in forma individuale e all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di due metri". È comunque possibile, "nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza".

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