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Coronavirus, la curva torna a salire anche in Sicilia: nuovi divieti per gli spostamenti, sci a rischio sull'Etna

Sta tornando a salire la curva dell'epidemia di Coronavirus. Un fenomeno che però non coinvolge in modo eterogeneo tutta Italia. In Sicilia, per esempio, solo ieri il numero dei nuovi casi è tornato a crescere, ma lo ha fatto in modo prepotente riportando l'Isola al primo posto in Italia per contagi in un giorno. Tra le province è netto il divario tra Palermo con 391 casi e le altre. Catania ieri era al secondo posto con 165 casi, Trapani al terzo con 145.

Torna a salire anche il numero delle vittime, sono 37 nelle ultime 24 ore che portano il totale a 3.545. La buona notizia è invece il calo dei ricoveri, in particolare nelle terapie intensive.

E per fronteggiare l'emergenza Covid in Sicilia, che da lunedì è in zona arancione, la Regione sta mettendo in atto una serie di provvedimenti straordinari. A cominciare dal via libera a nuove assunzioni nella sanità pubblica siciliana grazie a un incremento del tetto di spesa per le dotazioni organiche di quasi 100 milioni di euro annunciato dagli stessi sindacati confederali. Altri 98,4 milioni di euro sono relativi a un maxi bando per la fornitura di guanti chirurgici e non chirurgici per le aziende sanitarie e ospedaliere. Alle scuole siciliane sono stati assegnati 26,4 milioni per l'acquisto e l'installazione di attrezzature digitali e per la riqualificazione degli ambienti scolastici, a garanzia della sicurezza e del distanziamento individuale. Via libera infine in Commissione bilancio dell'Ars alla bozza del decreto che prevede ristori e prestiti agevolati per le partite Iva accese nel 2020 che in precedenza erano rimaste escluse dagli aiuti.

TEST MOLECOLARI

C'è un dato che emerge dagli ultimi rilevamenti: i test molecolari si sono ridotti in tutte le regioni a partire dal 15 gennaio scorso, quando i test antigenici sono stati considerati con i molecolari nel conteggio complessivo, all'interno del bollettino quotidiano del ministero della Salute. E' quanto emerge dall'analisi dei dati, sia nazionali sia nelle singole regioni, condotta sulla base dei dati riportati nel bollettino del ministero.
Considerando la minore sensibilità dei test antigenici rapidi (tasso di positività medio 0,8%) rispetto ai molecolari (tasso di positività medio 8%), il risultato è che "stiamo facendo una fotografia sbagliata del quadro epidemiologico italiano: stiamo parlato tutti i giorni di una discesa che non c'è", osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca.

Secondo il virologo, in alcune regioni l'arrivo dei test rapidi è stato irrilevante, ma altre "sono invece andate a erodere molto i test molecolari", come hanno fatto Piemonte (37,2%) e Sicilia (37,1%)

SCI E DIVIETO DI SPOSTAMENTO

Il 15 febbraio potrebbero essere riattivati gli impianti di sci, grazie a una decisione attesa per venerdì prossimo, quando il Cts si riunirà per analizzare il nuovo protocollo proposto dai governatori. Ma per quella stessa data il Governo valuta la proroga del decreto sul divieto di spostamento tra le Regioni a prescindere dal colore, una disposizione che penalizzerebbe il settore già in crisi.

Se infatti pare probabile che l'indicazione degli esperti sarà di consentirne l'apertura degli impianti nelle zone gialle, ma non in quelle arancioni - come proposto dai territori - né ovviamente in quelle rosse, il prosieguo dello stop agli spostamenti tra Regioni limiterà gli appassionati al "turismo invernale di prossimità".

Al momento, con l'Italia quasi tutta gialla, le uniche regioni e province ancora in fascia arancione che rischiano di essere penalizzate su questo fronte sono Bolzano e la Sicilia, dove ogni anno, prima della pandemia, l'Etna ha sempre attirato turisti anche in questo periodo. Aldilà dei colori, dal Comitato Tecnico Scientifico potrebbe arrivare anche la sollecitazione a misure idonee per la gestione dei flussi degli sciatori soprattutto per i comprensori più grandi, quelli che si estendono tra diverse regioni o province autonome, che nel protocollo non sono indicate.
Non ci sarebbe comunque in vista alcun allentamento sul versante degli spostamenti, almeno fino allo scadere del Dpcm previsto per il 5 marzo. Tutto resta condizionato all'andamento dei contagi, ma pesa anche l'incognita del Piano vaccini, di cui nelle prossime ore si avrà l'ennesimo aggiornamento.

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