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Scuola, dal Cts ok al ritorno in presenza: "Se una Regione le chiude se ne assume la responsabilità"

Le scuole superiori possono tornare in presenza nella misura del 50% e fino al 75% come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. È questo, secondo quanto si apprende, il parere degli esperti del Comitato tecnico scientifico che si sono riuniti d'urgenza questa mattina dopo la richiesta del governo di un'indicazione sul ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori. Le scuole vanno dunque riaperte e, sottolineano ancora gli esperti, se qualche presidente di regione decidesse diversamente, "se ne assume la responsabilità".

Il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri (Dpcm) entrato in vigore il 16 gennaio prevede la riapertura delle scuole superiori tra il 50% e il 75% nelle regioni in zona gialla o arancione. In zona rossa - Lombardia, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano - resteranno invece chiuse le aule delle scuole superiori e del secondo e terzo anno delle scuole medie. Le attività didattiche, in questi casi, si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza.

Gli esperti del Cts più volte negli ultimi mesi hanno indicato la questione scuola come una «priorità» e in diverse occasioni hanno ribadito la necessità del ritorno in classe degli studenti. La richiesta di esprimere un parere su un eventuale rinvio della didattica in presenza per gli studenti della scuola secondaria era arrivata in mattinata agli scienziati ai quali però non era stato chiesto alcun parere sulla questione nei giorni scorsi, prima che entrasse in vigore il nuovo Dpcm con l’indicazione del ritorno in presenza degli studenti delle superiori al 50%.

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