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Gli studenti hanno nostalgia della scuola in presenza, "tristi con la Dad"

Oltre 6 ragazzi su 10, fra i 14 e i 19 anni, tengono "molto" alla didattica in presenza, e più del 54% afferma di soffrirne "molto" la mancanza. Sono alcuni dei risultati di un'indagine condotta dal Centro studi del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, consegnata al ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina.

Secondo il report, che rientra fra le attività congiunte con il ministero dell'Istruzione per dare supporto alle istituzioni scolastiche nel periodo dell'emergenza Covid, ad apprezzare la didattica a distanza sono meno di 4 studenti su 10 e solo il 12% dice di apprezzarla "molto". Si registra anche un sensibile calo della "fedeltà" alla partecipazione alle lezioni a distanza: l'86% dei giovani intervistati dichiara infatti di aver seguito tutte le lezioni a distanza durante il lockdown, mentre ora la quota scende al 70%. Il 67% afferma di non avere problemi con le dotazioni tecnologiche ma gli altri, che manifestano difficoltà, lamentano l'assenza o la cattiva qualità della connessione.

La nostalgia della scuola in presenza è sentita dal 94% (il 54% dice "molto", il 40% "abbastanza") e il 98% a settembre era felice di poter rientrare in aula. Secondo il report, il sentimento prevalente, in questo momento, tra i giovani italiani, è negativo, e si traduce soprattutto in tristezza, malinconia, paura, rabbia e distacco.

"Il dato più allarmante è che solo il 2% dei giovani italiani, in questo momento, riferisce di provare gioia o allegria - osserva il Presidente del Cnop, David Lazzari -. I dati dell'indagine ci consegnano uno scenario molto chiaro: la didattica a distanza non attutisce i danni dell'impossibilità di andare a scuola e porta soprattutto stress, noia, fatica. Della scuola in presenza ai ragazzi piace la socialità, la possibilità di avere un confronto con gli altri e la possibilità di frequentare amici e compagni, che la didattica a distanza non garantisce. Mentre della scuola in presenza i giovani non apprezzano gli orari rigidi, marginale nota positiva della didattica a distanza".

Lucia Azzolina ha ringraziato il Cnop per lo studio. "In questi mesi - sottolinea il ministro - abbiamo dato alle scuole risorse per promuovere attività di sostegno psicologico per fare fronte a situazioni di insicurezza, stress, ma anche paura e tristezza fra gli studenti e il personale. Porteremo avanti questo tipo di attività, in collaborazione con l'Ordine degli psicologi. Anzi, le rafforzeremo. Non possiamo infatti assolutamente sottovalutare gli aspetti psicologici di questa crisi e che cosa voglia dire, per i nostri giovani, la prolungata mancanza di una socialità sana, come quella che si vive a scuola".

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