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Scuole chiuse, negozi aperti, strade affollate e contagi in crescita: in Sicilia zona rossa più vicina

Scuole chiuse con bambini e ragazzi costretti alla dad, negozi aperti con gente che si mette in coda pur di entrare e acquistare i capi scontati, strade del centro storico affollate e contagi che schizzano alle stelle.

Questa la fotografia di questi giorni in Sicilia che, posta in zona arancione, registra situazioni paradossali. Da un lato, c'è la linea dura imposta dal governo regionale nel mondo della scuola con la chiusura di elementari e medie (dove l'indice di contagio è bassissimo) almeno fino al 15 gennaio, dall'altro la libertà di andare a fare shopping e di far le file per entrare all'interno dei negozi, stazionando in alcune zone, come ad esempio il centro storico di Palermo, dove vige il divieto di stazionamento.

Sullo sfondo quei numeri impietosi che crescono giorno dopo giorno, il tasso di positività che schizza al 19,8%, terapie intensive e ricoveri che aumentano costantemente. Gli ospedali siciliani stanno andando in difficoltà e come ha detto ieri sera l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, i numeri sono destinati ancora a crescere almeno per qualche altra settimana.

I morti (solo ieri 33), il sovraffollamento degli ospedali, i contagi tra amici e conoscenti sembrano non spaventare molti, tantissimi, che sfidano la sorte anche in zona arancione, nonostante tutti gli avvertimenti degli esperti, malgrado le "minacce" dei sindaci che promettono ulteriori restrizioni.

Ieri sera, attraverso una nota, il sindaco di Palermo e presidente dell'Anci regionale, Leoluca Orlando, ha chiesto "al Governo nazionale di dichiarare la nostra regione zona rossa, individuando le necessarie misure per sostenere economicamente chi sarà inevitabilmente danneggiato. In attesa che questo avvenga, chiedo al presidente Musumeci di provvedere a dichiarare zone rosse tutti i capoluoghi, che sono quelli più esposti, come dimostrano i dati di Catania, Messina, Palermo e Siracusa".

Oggi è iniziata una settimana "diversa" in zona arancione con tutti gli alunni a casa, esclusi i bimbi di asili nido e scuole d'infanzia, bar e ristoranti chiusi e operativi solo per domicilio e asporto, negozi aperti ma potrebbe concludersi in un modo ancor più "diverso".

Se con il nuovo Dpcm passerà la nuova regola che se in una settimana ci saranno più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti si andrà automaticamente in zona rossa, la Sicilia, che nella settimana appena conclusa ha registrato 233 casi ogni 100 mila abitanti, corre il rischio di entrarvi automaticamente. Il Dpcm che dovrà essere firmato proprio entro il prossimo fine settimana, e precisamente il 15 gennaio, porterà dunque ulteriori restrizioni che, inevitabilmente, visti contagi, rt e comportamenti dei singoli, saranno vigenti anche nella zona in cui si troverà tra meno di 7 giorni la Sicilia: sia se sarà arancione che rossa.

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