E ora il Sud ha paura. Ancora una volta. E si sta preparando all'ennesimo grande esodo dal Nord. Stavolta è diverso, visto che la situazione non è più come quella di marzo, quando tra le due zone dell'Italia c'era un'enorme differenza a livello di epidemia da coronavirus, ma evidentemente l'allarme c'è. Proprio per questo la Sicilia si sta attrezzando, ed è proprio per questo che l'assessore alla Salute Ruggero Razza ha convocato in tutta urgenza il Comitato Tecnico Scientifico per valutare il da farsi. Non saranno decisioni semplici, e in ogni caso scateneranno non poche polemiche.
Due le ipotesi più forti sul tavolo. La prima, quella di fare a tutti quelli che arrivano in Sicilia il tampone, mentre la seconda sarebbe quella della quarantena. Ognuna ha i suoi pro e i suoi contro, ma entrambe sono di difficile attuazione.
Per fare un esempio su cosa attende l'Isola e non solo, nell’ultima settimana (26 novembre-3 dicembre) in Alitalia le nuove prenotazioni per volare nella settimana 14-20 dicembre hanno determinato un incremento del 50% e quelle per volare nella settimana 21-27 dicembre un incremento del 13%.
A lanciare l'allarme rientri dal Nord per le feste natalizie era stato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, intervistato a Mattino 5. Il 19 e il 20 dicembre, ovvero l'ultimo week end in cui si può partire prima delle festività natalizie, "rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo", ha affermato.
"Il rischio è proprio quello e proprio perché oggi possiamo prevederlo - ha sottolineato -, dovremo cercare di attrezzarci perché ci sia particolare attenzione nelle stazioni, negli aeroporti e da tutti i luoghi da cui la gente potrebbe partire. Bisognerà parlare con le Prefetture e con le forze dell’ordine per evitare che si creino più danni che lasciare la libertà a tutti di circolare nel periodo natalizio".
Un allarme concreto dopo l'ultimo Dpcm che prevede che anche la Sicilia sia blindata dal 21 dicembre al 6 gennaio, ed è consentito spostarsi solo per specifiche ragioni di salute o di lavoro o se si può dimostrare che si fa ritorno nel proprio domicilio o nella propria casa di residenza. Per le festività non è passata, inoltre, la richiesta di permettere i ricongiungimenti in base al grado di parentela, il che sbarra la strada non poco a chi vuole mettersi in viaggio. Il problema però sarà proprio nel week end 19-20 dicembre. E quello che vogliono evitare i governatori del Sud è un'ulteriore ripresa dell'ondata coronavirus, che ha già messo a dura prova il sistema.
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