Rispetto all’obbligatorietà del vaccino contro il Covid "per il momento ho consigliato al ministro di prevedere la volontarietà per gli adulti" ma "se capissimo che serve il 90-95% di copertura per ottenere l'immunità di gregge, senza la quale ci troveremmo di fronte alla necessità di dover bloccare la produttività e la mobilità per il Paese, si potrebbe, per cause di forza maggiore, valutare anche l’obbligo".
Lo ha detto Walter Ricciardi, professore di Igiene dell’Università Cattolica e consulente del ministero della Salute, durante Agorà, su Rai 3. "Credo che - ha concluso - se viene adeguatamente spiegato che questo vaccino è sicuro e che è l’unico modo per tornare alla normalità, la gente si convinca".
Crisanti ribadisce la sua idea a riguardo: "Ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo" ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, il direttore del laboratorio di microbiologia dell'Università di Padova. "È una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia - ha aggiunto - bisogna essere trasparenti".
"Più gli scienziati lamentano assenza di informazioni - ha detto ancora Crisanti - e più la pretendono, più la gente si fida. Possibile che non si capisca questo meccanismo? La trasparenza genere un bene inestimabile: la fiducia. Questa levata di scudi che c'è stata è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero". Al direttore dell'Aifa Magrini, che ha detto che Crisanti ha parlato per stanchezza e dovrebbe chiedere scusa, il virologo ha ribattuto che "rispondo che loro dovrebbero chiedere scusa perché hanno approvato il Remdesivir in modo frettoloso. Chiedessero loro scusa di questo, che è molto più importante".
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