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Coronavirus: verso lo stop a calcetto e feste private in casa, locali chiusi alle 24

Movida lungo i Navigli

Il governo continua a lavorare al Dpcm e secondo indiscrezioni, l'ultima bozza conterrebbe lo stop alle feste private, anche in casa, e la sospensione degli sport amatoriali di contatto, come il calcetto.

Queste misure si aggiungerebbero al più generale freno alla movida, con lo stop dalle 21 alla possibilità di consumare in piedi cibo e bevande nei locali e con la chiusura di bar e ristoranti alle 24.

Poiché i dati mostrano che il contagio avviene principalmente tra parenti e amici, dovrebbe arrivare lo stop alle feste private, anche in casa, e un limite di massimo trenta persone ai tavoli nei locali e nelle sale per cerimonie.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte punta a chiudere il Dpcm già lunedì, secondo fonti di maggioranza.
Nel pomeriggio di ieri il premier ne ha parlato per oltre tre ore con i capi delegazione dei partiti di maggioranza e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. E una riunione urgente del Comitato tecnico scientifico, alla quale dovrebbe partecipare anche Speranza, è stata convocata per oggi. Un confronto andrà fatto anche con i presidenti di Regione.

Il governo sta vagliando tra l’altro l’ipotesi di una forte raccomandazione affinchè le mascherine siano indossate anche nelle case se in presenza di non conviventi, oltre al divieto di feste private e la conferma della limitazione delle presenze in congressi e manifestazioni pubbliche al chiuso (massimo mille persone all’aperto se consentito dalle condizioni). A queste limitazione potrebbe essere possibile una deroga per alcuni teatri, come La Scala di Milano e il San Carlo di Napoli, con percentuale su capienza rispetto al numero già indicato di massimo 200 spettatori. Vietato lo sport da contatto amatoriale.

L’obiettivo dell’esecutivo è scongiurare il ritorno alla fase acuta della pandemia e un nuovo lockdown, ma se sarà necessario potrebbero essere adottare misure più restrittive delle attuali. Gli scenari, secondo quanto emerge dalla varie ipotesi, sono tre, a seconda della gestibilità della diffusione del virus. Si potrebbe passare, dunque - questo il primo scenario - dal rafforzamento del distanziamento con 'zone rosse' locali, smart working e chiusure di istituti scolastici a seconda del numero di contagi registrati. Una 'stretta' accompagnata alla contrazione degli orari di apertura dei locali e di bar e ristoranti, e delle modalità di frequentarli.

Ancora non completamente esclusa l’ipotesi del divieto di spostamenti tra regioni e di riduzione del numero di ore di lezione scolastiche in presenza.

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