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Weekend da bollino nero, la Cgia di Mestre: ogni anno passiamo 38 ore fermi nel traffico

Si avvia, con la giornata di oggi, sabato 8 agosto, il primo e unico week end del 2020 con traffico da bollino nero sulle strade italiane. Confermate dunque le previsioni di Coldiretti secondo il cui bilancio 4 italiani su 10 si sposteranno per le ferie di agosto.

Ma stando a quanto riscontrato dalla Cgia di Mestre che cita i dati della Commissione europea, la situazione non è molto diversa nel resto dell'anno. Dall'indagine emerge infatti che gli automobilisti italiani rimangono incolonnati nel traffico per quasi 38 ore l'anno: praticamente perdiamo una settimana di lavoro bloccati in coda.

Nel resto d'Europa solo Malta e Belgio registrano una situazione più critica della nostra. Rispetto ai principali Paesi europei il gap dell'Italia è importante: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all'anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media UE si attesta a 30,4 ore.

A pagare lo scotto  sono sicuramente i pendolari, che utilizzano l'auto per spostarsi da casa verso l'ufficio/fabbrica e viceversa, e coloro che per lavoro devono guidare per buona parte della giornata un mezzo di trasporto. E' il caso dei camionisti, dei taxisti, degli autonoleggiatori, degli agenti di commercio e di tantissimi artigiani.

Le lunghe code sono ascrivibili, in particolar modo, a un paio di cause. La prima è l'insufficienza del numero di mezzi pubblici presenti nelle nostre aree urbane, che costringe tantissimi pendolari ad usare i mezzi privati. L'Istat, infatti, segnala che in Italia si reca al lavoro con i mezzi pubblici solo il 12,2% degli occupati, mentre il 69,2 lo fa guidando un'auto.

La seconda è imputabile al grave deficit infrastrutturale che caratterizza il nostro Paese. Nel 2017, ad esempio, l'Italia disponeva di 27,8 km di rete ferroviaria per 100 mila abitanti, al di sotto della media Ue (42,5 km) mentre, per la sola rete a binario doppio elettrificato, il valore di 12,6 km per 100 mila abitanti era leggermente inferiore alla media europea (14,7 km). Sempre nel 2017, l'Italia presentava una bassa intensità autostradale in rapporto alle autovetture circolanti (1,8 km per 10 mila autovetture), un dato molto inferiore ai valori registrati in Spagna, Francia e Germania (tra 2,8 e 6,8 Km per 10 mila autovetture nel 2016).

"Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - il deficit di competitività del nostro sistema logistico-infrastrutturale costa ai cittadini e alle imprese del nostro Paese 40 miliardi di euro all'anno. Anche per questa ragione è necessario che il Governo, a seguito della grave recessione economica in atto, avvii quanto prima il piano delle infrastrutture e dei trasporti che permetta di ammodernare il Paese, di renderlo più competitivo e, soprattutto, di imprimere una forte scossa positiva alla domanda interna".

L'Ufficio studi della Cgia segnala che l'allegato infrastrutture al Programma Nazionale di Riforma presentato il 6 luglio scorso, prevede un piano di investimenti prioritari per la mobilità di 196,7 miliardi di euro di cui 131,3 (pari al 66,7% del totale) già disponibili. Il documento, chiamato "Italia veloce", individua 130 opere strategiche individuate dal Ministero dei Trasporti a cui si devono aggiungere le infrastrutture necessarie per la realizzazione delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, quelle per la sanità, scuole, caserme, carceri, etc., di competenza di altri dicasteri. .

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