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Coronavirus, in Sicilia indice di contagio alle stelle: Rt a 1.55, in Italia peggio solo il Veneto

Anche l'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, ha certificato che la situazione in Sicilia per quanto riguarda il coronavirus sta evolvendo non certo in maniera positiva. L'Isola, infatti, è tra le 8 regioni con un Rt (tasso di contagiosità) superiore ad 1, come dicono le ultime rilevazioni. Al secondo posto, addirittura. "Comanda" il Veneto, con 1.66, Seguono la Sicilia (1.55), la Campania (1.44), entrambe la scorsa settimana sotto il valore soglia di 1. La Lombardia e il Piemonte invece si attestano ad un valore inferiore: 0.96 per la prima e 0.87 per la seconda.

Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione: l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg (periodo 13/7-26/7) è stata di 5.1 per 100 000 abitanti, in aumento rispetto al periodo 29/6-12/7, dice l'Iss.

A livello nazionale, inoltre, si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale = 0.98, sebbene sia maggiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza maggiore, emerge da un’analisi realizzata sui dati relativi al periodo 20-26 luglio 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero prevalentemente alla prima decade di luglio. Alcuni dei casi identificati tramite screening, tuttavia, potrebbero aver contratto l’infezione in periodi antecedenti.

E’ cruciale rispettare e far rispettare le quarantene, altrimenti si rischia un forte aumento dei casi, dice ancora l'Iss,  che ribadisce la necessità di «rispettare i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale».

Inoltre è necessario «mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche». Secondo quanto indica il report, è infine «essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di «testing-tracking-tracing» in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. Per questo rimane fondamentale mantenere una elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull'importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico».

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