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Coronavirus, in Italia più di 3.400 morti: superati anche i decessi della Cina

Borrelli

Il coronavirus non si ferma: crescono ancora i contagi in Italia, così come le vittime. E oggi per il Paese c'è anche un triste primato. Il numero dei morti raggiunge quota 3.405, dato più alto di quello registrato dalla Cina.

Sono attualmente 33.190 le persone malate di coronavirus, rispetto alle 28.710 di ieri; ma aumentano anche i guariti che oggi hanno raggiunto le 4.440 unità, 415 in più rispetto a ieri.

I dati sono stati forniti dal capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, nel briefing con la stampa, tenuto con il professor Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria. La Lombardia resta nettamente la regione più colpita, l'emergenza è tale che, come lo stesso Borrelli ha spiegato, è stato necessario trasferire 59 pazienti nelle terapie intensive di altre regioni. Uno sforzo comune, in un momento in cui anche i dispositivi e le mascherine scarseggiano. "Tutte le regioni avranno i tamponi necessari e se servirà ne acquisteremo degli altri", ha annunciato intanto il capo della Protezione civile. "Ne abbiamo acquistati 390 mila che sono in distribuzione alle Regioni".

Borrelli ha anche dato un'altra notizia: "Ho firmato un'ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche, con l'attribuzione di un codice; i cittadini non dovranno più andare da un medico di base, ma avranno un codice in farmacia per ritirare i farmaci".

Sul fronte dell'assistenza, la Protezione civile schiera attualmente per l'emergenza coronavirus "5905 volontari, 1.432 in più, segno dello sforzo straordinario della società civile, così come, tra gli altri, dei sanitari, delle forze dell'ordine e armate", ha commentato Borrelli.

I NUMERI PER OGNI REGIONE. Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 13.938 i malati in Lombardia (1.672 in più di ieri), 4.506 in Emilia Romagna (+591), 3.169 in Veneto (+216), 2.754 in Piemonte (+567), 1.622 nelle Marche (+146), 1.422 in Toscana (+131), 883 In Liguria (+139) 741 nel Lazio (+91), 605 in Campania (+182), 522 in Friuli Venezia Giulia (+106), 491 in Trentino (+55), 421 in provincia di Bolzano (+55), 449 in Puglia (+87), 321 in Sicilia (+54), 366 in Abruzzo (+117), 328 in Umbria (+87), 38 in Molise (+17), 204 in Sardegna (+72), 209 in Valle d’Aosta (+47), 164 in Calabria (+38), 37 in Basilicata (+10).

LE VITTIME. Non si arresta l'incremento dei decessi. Sono 2.168 in Lombardia (+209 rispetto a ieri), la regione dove più colpita e dove anche oggi il bilancio è più grave. Sono 531 in Emilia Romagna, (+73), 115 in Veneto (+21), 175 in Piemonte (+21), 115 nelle Marche (+23), 38 in Toscana (+16), 91 in Liguria (+18), 17 in Campania (+8), 38 Lazio (+6), 36 in Friuli Venezia Giulia (+5), 25 in Puglia (+6), 14 in provincia di Bolzano (+5), 4 in Sicilia (+1, l'ultima vittima è uomo di 82 anni con altre patologie ma risultato positivo al tampone), 11 in Abruzzo (+4), 2 in Umbria (+0) 6 in Valle d’Aosta (+3), 12 in Trentino (+5), 3 in Calabria (+2), 2 in Sardegna (+0), 2 in Molise (+1). I tamponi complessivi sono 182.777, dei quali oltre 115mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

I numeri fotografano la gravità dell'emergenza. A questi si aggiunge anche il dato sui bambini malati di coronavirus in Italia, 300, ma "non ci sono vittime né casi gravi", ha rassicurato il presidente della Società italiana pediatria Alberto Villani. "Questo - ha aggiunto - deve rasserenare moltissimo genitori e nonni, devono sapere che non è un problema pediatrico, quando ci sono sintomi va interpellato il pediatra e con lui stabilire il da farsi. Ma al momento il coronavirus di per se non rappresenta un problema per i bambini".

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