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A19 a pezzi, il Codacons si unisce alla rivolta: esposto a 3 procure contro Anas

La manutenzione dell'A19 e le condizioni in generale delle autostrade sta diventando un tema spinoso in Sicilia e, così dopo le dichiarazioni di due giorni fa di Musumeci e le proteste di diverse categorie ieri, oggi il Codacons ha annunciato di aver presentato un esposto alle Procure di Catania, Caltanissetta e Palermo.

"L'Anas quale concessionario per la gestione e manutenzione dell'A19 non ha rispettato l'obbligo di attuare il progressivo miglioramento e adeguamento dell'autostrada", afferma il Codacons.

Nella denuncia si segnala "la mancata manutenzione dell'autostrada Catania-Palermo che ha determinato, da ultimo, il caos ed i gravi disagi per l'uscita obbligatoria al bivio Resuttano con incidenti a camion causati dalla precarietà del percorso alternativo che ha provocato il blocco di 60 tra tir, camion, autobus lungo la sp19".

L'avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell'ufficio legale Codacons Sicilia, rende noto che i reati ipotizzati sono rifiuto di atti d'ufficio e attentato alla sicurezza dei trasporti. L'associazione di consumatori chiede anche alla magistratura di "accertare se è stata messa in pericolo la pubblica incolumità in ragione del venire meno delle condizioni di sicurezza relative alla circolazione dei veicoli sul tratto autostradale in questione". Inoltre, annuncia Sardella, "abbiamo istituito un 'Comitato utenti vittime autostrade siciliane' per avviare azioni legali e procedimenti risarcitori in favore degli utenti delle autostrade siciliane".

Cittadini, imprese e sindacati sono stanchi di vedere le strade siciliane abbandonate e lasciate in una condizione penosa.

L'Anav - Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori - e Confartigianato regionale, attraverso una nota congiunta, puntano il dito sul "totale degrado delle strade e autostrade del territorio, ormai ridotte a trincee" e soprattutto sull'A19, "costretta a chiudere il transito dei mezzi pesanti in direzione Catania a causa del viadotto di Resuttano, in condizioni precarie da più un trentennio. Ci chiediamo perché, nel corso di questo periodo, l'Anas si è preoccupata solamente di restringere la carreggiata senza mai rimediare al grave stato dei piloni e delle strutture portanti".

Sul piede di guerra anche i sindacati. Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl regionale, non vuol sentire più "né ping pong di responsabilità né annunci roboanti di piani speciali per la Sicilia con effetti sempre di là da venire. Siamo stufi di essere il quarto mondo del sistema italiano dei trasporti. Pensiamo sia arrivato il momento di una grande mobilitazione che tolga a chiunque l'alibi del non fare o del far male".

Per il segretario della Uil Sicilia, Claudio Barone, invece, "la stagione di lotte e mobilitazioni è già partita, e contro il vergognoso dissesto delle strade questo sindacato scenderà in piazza il prossimo sabato, ad Agrigento, per una manifestazione di protesta. È necessario intervenire subito sbloccando i fondi, che ci sono, mentre la Regione deve ridare efficienza al Cas rendendolo un ente economico autonomo".

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