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Piersanti Mattarella: corone di fiori a 40 anni dall'assassinio, all'Ars seduta col capo dello Stato

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla seduta solenne all'Ars

Quarant'anni fa esatti l'allora presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella veniva assassinato in via Libertà a Palermo. Lì, oggi, si è tenuta la cerimonia commemorativa: cinque corone di fiori, tra cui per la prima volta quella del governo, sono state posizionate ai lati della targa. La Sicilia ricorda, e lo fa con una serie di eventi a Palermo e Castellammare del golfo. La cerimonia in via Libertà, l'intitolazione del Giardino Inglese all'ex presidente della Regione, la seduta solenne all'Ars alla presenza del fratello di Piersanti, il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Folla di gente alla commemorazione a Palermo. Oltre alle istituzioni erano presenti i familiari, tra cui figli e nipoti. Per il governo il ministro del Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano; presenti le massime cariche istituzionali siciliane governatore Nello Musumeci, il presidente dell'Assemblea siciliana Gianfranco Miccichè, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Numerose anche le autorità civili e militari.

A quarant'anni dall'assassinio del presidente Mattarella, restano ancora poco chiari il contesto in cui è maturato e, perfino, gli autori e i mandanti. L'unica certezza arriva dalle conseguenze di quel delitto che interruppe un processo che si manifestava come soluzione di continuità nella storia della Sicilia del dopoguerra.

"La mafia che ha voluto uccidere Piersanti Mattarella non ha vinto, eppure non ha nemmeno perso perché quella riforma profonda delle istituzioni che Mattarella voleva realizzare in Sicilia, e di cui c'è bisogno in tutto il Paese, è un lavoro che ancora deve essere portato a compimento: le ragioni per cui è stato ucciso sono ancora attuali". Così il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, a margine della commemorazione.

"Piersanti Mattarella è stato un uomo che ha tenuto alta la dignità della politica e delle istituzioni - ha detto il ministro Provenzano - Lascia l'eredità di una politica concepita come uno sforzo altissimo di un impegno civile, lascia l'idea che fosse necessaria per lo sviluppo una amministrazione efficiente ed efficace".

"Quarant'anni fa l'omicidio di Piersanti Mattarella che pagò con la vita la sua volontà riformatrice. Un sacrificio che va spiegato alle nuove generazioni. Non solo in Sicilia. Sono vicina al Presidente della Repubblica in questa giornata di commemorazione e dolore". Lo scrive su Facebook il ministro dell'istruzione designato Lucia Azzolina.

Per ricordare la figura di Piersanti Mattarella, all'Ars si svolge una seduta solenne alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, fratello dell'allora presidente della Regione siciliana con gli interventi del presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè e del governatore Nello Musumeci.

Il capo dello Stato è arrivato a Palazzo dei Normanni intorno alle 11, accolto dagli stessi Miccichè e Musumeci. A sala d'Ercole si è seduto al fianco di Maria e Bernardo, figli del fratello Piersanti. Dopo l'inno nazionale, la seduta è stata aperta da Miccichè, il quale ha annunciato. "L'ufficio di Presidenza di questa Assemblea ha deciso di intitolare a Piersanti Mattarella la nuova biblioteca dell'Ars". La nuova biblioteca, ha detto Miccichè, "sarà ospitata a Palazzo ex Ministeri a pochi metri da questa Assemblea, i cui lavori sono finalmente iniziati dopo 30 anni e che speriamo di potere completare il prima possibile".

Piersanti Mattarella era "il presidente che voleva la Regione con le carte in regola" e "questa commemorazione non deve essere uno stanco rituale, ma l'occasione per riflettere sull'attualità del suo pensiero", ha aggiunto Miccichè, nel suo intervento di apertura della seduta solenne. "Se a Piersanti Mattarella fosse stato consentito di continuare la sua opera politica e amministrativa - ha detto Miccichè - probabilmente, il Meridione e la Sicilia non si troverebbero nelle attuali condizioni di isolamento sociale ed economico. Le carte in regola erano e sono la condizione preliminare per un ordinato sviluppo".

A chiudere la seduta solenne è stato l'intervento del governatore della Sicilia, Nello Musumeci; prima di lui hanno ricordato la figura di Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato presente dalla cerimonia, i capigruppo dell'Assemblea siciliana.

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